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Profumi di sinistra e puzza di bruciato



Così, dopo essermi distratta a lungo (evidente eufemismo, facilmente traducibile con "dopo avere sperimentato per un tempo sufficiente la mia identità aliena da hardware connesso al mio personal computer")  finalmente, in preda a dolorose fitte al basso ventre, sono stata costretta a distogliermi dal mio innocente sogno ad occhi aperti (leggasi "internet dipendenza in stadio avanzato") per espletare le mie funzioni fisiologiche e quindi, giacché c'ero, in piedi dico, ormai, mi sono diretta alle reali cucine: quasi ora di cena ed anche lo stomaco ha bisogno di attenzione di tanto in tanto ... così l'ho sentito quello strano odore, quello che conserva ancora l'allettante richiamo di un cibo ben cotto, ma con una sfumatura in più, un tantino caricaturale diciamo, dal che si comprende che se ancora non è del tutto carbonizzato, si è attaccato proprio per bene, né si può prevedere al momento se la precipitosa corsa ai fornelli con le disperate operazioni di recupero inventate e collaudate nell'arco di migliaia di generazioni di casalinghe e vanamente trasmesse alla sottoscritta, potranno mai renderlo commestibile, in tutto o in parte.
Sicché, per non cedere allo scoramento, la mente divaga ancora e ad intermittenza bussa il pensiero educatamente e dice: "Com'è questo polverone delle primarie del PD e non parliamo poi dei rottami del PDL, che manco si capisce che vuol fare, prendono tutte le prime pagine dei giornali e poi, alla chetichella passa che 'sta legge elettorale invece nessuno se la fila e già si sa che chi vince o perde, se la legge non cambia è un tal macello che poi ci vogliono di nuovo i tecnici per governare?".
Che ci posso fare, l'odore nelle narici è quello, ma ora vi lascio, devo cucinare: qualcuno dovrà pure lavorare in questo mondo!



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