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Il coprifuoco a Scampia



L'esecuzione avvenuta nei giorni scorsi di un affiliato ad una delle fazioni camorristiche della zona di Scampia, in prossimità di un  asilo e quasi ad orario di uscita, con i genitori che aspettavano, ha scosso molto l'opinione pubblica. Per  fortuna nessun innocente è finito sulla linea di fuoco, ma è chiaro che chi ha sparato era disposto a correre più di un rischio sulla vita dei bambini.
Strano  a dirsi, ma a Scampia non vi è solo spaccio e camorra: ci sono anche famiglie, bambini ed asili.
Il ministro dell'interno, Annamaria Cancellieri, dichiara che dovrebbe essere intensificata la presenza dei militari nella zona.
Lo stato dovrebbe essere presente, di questo siamo tutti convinti.
Quello che non sappiamo è se la presenza dello stato possa essere percepita come amica e protettiva, laddove sia ridotta solo ad una presenza militare. Non c'è dubbio che sia una guerra tra stato e malavita: non vorremmo che fosse una guerra civile, perché se la camorra è così ben radicata in alcune zone, evidentemente un motivo c'è.
Il motivo è l'ignoranza, la povertà, la mancanza di lavoro: la malavita da  sempre prospera su tutto questo e come il buon vecchio Mefistofele, compra l'anima dei disperati: paga la propria manovalanza, anche al prezzo di ridurli delinquenti senza scrupoli, anche massacrando e ricattando, anche schiavizzando, anche intossicando operai coi veleni delle fabbriche clandestine, piccoli spacciatori con le droghe, ma infine gli dà quel tanto che serve per sfamare la famiglia e, si sa, se non c'è di meglio ....

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