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Il traffico dei rifiuti tossici importati a Napoli



Parliamo di spazzatura, "monnezza" gestita dalla camorra che con compiacenza e di certo non gratuitamente, ha smaltito qui a Napoli rifiuti tossici provenienti da aziende del nord.
Parliamo della discarica "Scafarea" di Giugliano gestita dalla società "Ecologia 89" appartenente al clan dei casalesi, in mano a Francesco Bidognetti e dell'azienda ACNA di Cengio (comune ligure della provincia di Savona) azienda che forse è stata creata proprio per la intermediazione di questo genere di affari tra vari industriali del nord ed il clan camorristico. Sembra siano state smaltite circa 800.000 tonnellate di rifiuti,per lo più tossici, che hanno pertanto inquinato le falde acquifere.
Gli "uomini d'affari" ovvero il Bidognetti e compagni saranno accusati di disastro ambientale.
Il capoclan è attualmente detenuto a Parma in regime di 41 bis.
Il percolato è la sostanza tossica sversata nelle falde acquifere ed ammonta circa a 58.000 tonnellate: in effetti al di sotto degli invasi il tufo si è fratturato consentendo così la penetrazione del percolato nella falda acquifera.
I casalesi responsabili di questa distruzione sono detenuti, si indaga sull'ex commissario per i rifiuti in Campania. I danni sono gravissimi e non rimediabili.
Difficile risalire agli imprenditori, che hanno disonestamente ed illegalmente tagliato i costi di smaltimento dei rifiuti tossici delle proprie aziende, ricorrendo alla camorra, auspicabile un allargamento delle indagini anche in quella direzione ...

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