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Il cardinale Mahony andrà a Roma per il conclave





Gravano come macigni sulla chiesa cattolica gli scandali legati ai numerosi episodi di pedofilia, ma soprattutto all'atteggiamento istituzionale tenuto dalle gerarchie ecclesiastiche e mirato non tanto alla tutela dei deboli e degli abusati, quanto all'insabbiamento sistematico degli episodi denunciati, alla protezione dei sacerdoti responsabili dei reati ed infine alla salvaguardia del patrimonio e dei beni ecclesiastici dal rischio di perdite legate ai risarcimenti delle vittime.

Uno dei casi più discussi negli ultimi giorni è proprio quello del cardinale Roger Mahony di 77 anni, ex arcivescovo di Los Angeles, incarico da cui fu rimosso proprio perché coinvolto in una inchiesta che riguardava numerosi casi di pedofilia, in quanto ritenuto responsabile di avere nascosto alla autorità 129 casi di abusi su minori verificatisi nella sua diocesi negli anni '80. Oggi il cardinale è stato interrogato in merito ai fatti contestategli per ben quattro ore, ma sembra sia riuscito  in questo a conservare la massima calma.
Mahony avrebbe aiutato i sacerdoti incriminati a nascondersi ed a sfuggire alla giustizia e naturalmente non ha mai denunciato i fatti di cui era venuto a conoscenza.
Già da diversi giorni è in atto tra i cattolici americani una protesta: i manifestanti hanno più volte invitato il cardinale a "restare a casa" considerando la sua partecipazione al conclave che eleggerà il nuovo papa un insulto alla chiesa cattolica. il successore di Mahony, l'attuale arcivescovo di Los Angeles, José Gomez, aveva definito "brutali e dolorose" le vicende in cui il suo predecessore risultava coinvolto.
In realtà buona parte della chiesa americana appare travolta dagli scandali e benché il caso di Mahony sia il più eclatante, vi sono altri prelati che hanno percorso strade discutibili.
Il vescovo di New York, Timothy Dolan,  è un membro  di grande prestigio della chiesa americana e non è direttamente coinvolto in casi di insabbiamento di episodi di pedofilia, tuttavia ieri è stato anch'egli ascoltato dalle autorità ed è sospettato di avere occultato beni della chiesa per evitare di pagare indennizzi alle vittime di abusi.
Agli scandali americani vanno a sommarsi quello del cardinale belga Gofried Danneels, anch'egli accusato, 3 anni fa, di avere occultato casi di pedofilia, ed altrettanto per l'irlandese Sean Brady.
Danneels ha rinunciato al suo ufficio, formalmente per problemi legati alla età: tutti gli altri parteciperanno alla "fumata bianca".

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