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Nuove ricerche sulla durata della vita delle cellule cerebrali




Il luogo comune, noto a tutti, è che a partire dai 30 anni d'età le cellule cerebrali (i neuroni) cominciano a morire, impoverendo lentamente ed inesorabilmente il nostro cervello e con esso le nostre capacità cognitive.
Ora è stato condotto uno  studio sperimentale sui topi relativo alla durata della vita dei neuroni  per valutare quale aspettativa di vita  può avere una cellula cerebrale in rapporto alla vita media dell'organismo cui appartiene.
Il  lavoro è stato svolto da ricercatori italiani, Lorenzo Magrassi di Pavia, Ferdinando Rossi e ketty Leto di Torino e pubblicato sulla rivista dell'Accademia di scienze degli Stati Uniti.
I neuroni sono cellule altamente specializzate che, come altre nel nostro organismo, hanno perso la capacità di riprodursi, ciò vuol dire che ciascuna perdita è irrimediabile, le cellule che muoiono non possono essere sostituite: questo spiega il progressivo decadimento mentale che caratterizza l'età avanzata.
I neuroni sono particolarmente delicati e notoriamente sono i primi a soffrire in situazioni di carenza di ossigeno o di glucosio.
Ora lo studio di cui parliamo non riguarda la specie umana (come accennato si tratta di topi) ma fornisce risultati interessanti, che sembrano deporre a favore della ipotesi che la durata di vita del neurone non sia tanto legata a fattori intrinseci alla cellula (l'invecchiamento e la morte del neurone non sono predeterminati geneticamente) ma a fattori estrinseci, propri cioè del microambiente nel quale la cellula si viene a trovare all'interno dell'organismo che la ospita: questa conclusione aprirebbe la speranza di poter rallentare l'invecchiamento cerebrale adottando misure specifiche intese a tutelare la salute del sistema nervoso ed
 inoltre dimostrerebbe che può essere utile cercare di prolungare la vita media delle persone in quanto il loro cervello potrebbe conservare a lungo una buona funzionalità.
Naturalmente è prematuro immaginare tutto questo, ma  sarebbe appunto il senso finale (in futuro) del lavoro svolto da questi ricercatori.
Andiamo ad illustrare lo studio: sono state utilizzate due diverse specie di topi, un donatore con durata media della vita di 18 mesi ed un ricevente con durata media della vita di 36 mesi. Al primo topo sono stati prelevati alcuni neuroni ancora in uno stato embrionale, ovvero quando la cellula nervosa era avviata alla specializzazione funzionale, ma quest'ultima non era ancora completa (n.d.r. questo aspetto ha rilevanza ...)
e sono state trapiantate nel cervello dell'altro ratto, dove sono riuscite a vivere fino alla morte naturale del topo più longevo, quindi il doppio di quanto avrebbero vissuto nel primo.
Evidentemente la durata della vita di questi neuroni non era predeterminata geneticamente ...

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