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130 anni dalla morte di Marx



Moriva a Londra il 14 marzo 1883 Karl Marx, giusto 130 anni fa, era nato a Treviri, in Prussia il 5 maggio 1818.
Un giornalista, un filosofo, un economista, un politico: Marx ha espresso il suo pensiero in tanti modi diversi, ma, benché sia passato alla storia come l'ideologo del "materialismo" la sua opera e la sua vita sono state costantemente permeate da una spinta ed una motivazione etica mirata a riscattare e restituire dignità agli oppressi ed agli sfruttati.
Già durante gli studi universitari, negli anni della giovinezza si associa ai giovani della cosiddetta sinistra hegeliana nel circolo "Gli amici del popolo".
Mette al centro dell'universo l'essere umano e la sua coscienza e perciò lui, figlio di un rabbino ebreo, rigetta  ogni religione.
Come giornalista si batte per la libertà di stampa, si oppone al regime dell'epoca e ne subisce la repressione.
Dopo il matrimonio con Jenny von Westphalen vive a Parigi, ma sarà dopo l'espulsione dalla Francia (voluta dal governo prussiano) ed  il trasferimento a Bruxelles che il suo pensiero si sviluppa nella formulazione del suo famoso "materialismo storico".
Lavora in collaborazione con Engels alla formulazione delle proprie teorie filosofiche, politiche ed economiche.
I due entrano in contatto con associazioni di lavoratori in Inghilterra, Francia e Germania, nel tentativo di creare una rete internazionale ideologica e solidale, raccogliendo consensi soprattutto tra gli emigrati politici.
Nel 1848 viene pubblicato "Il manifesto del partito comunista".
Nel settembre 1864 si costituisce a Londra la prima Associazione Internazionale dei lavoratori.
Nel 1867 scrive e poi pubblica il trattato contenente i principi della sua teoria economica, "Il Capitale".
Ha vissuto a lungo in Inghilterra dove infatti è morto.

Una vita interamente dedicata alla attività politica ed avente come obiettivo il riscatto della classe operaia, come si diceva allora: "il proletariato".

Oggi si dice che il comunismo abbia smesso di esistere: allora dovremo inventarci qualcos'altro perché invece continuano ad esistere gli sfruttati e perché chi è povero si impoverisce sempre di più, mentre chi è ricco si arricchisce sempre di più ... e come sempre accade,  la cosiddetta "forbice sociale" si accentua soprattutto in questi tempi di crisi.


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