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Berlusconi rivendica il "diritto" di scegliere il presidente della Repubblica (e del CSM)



19/03/2013

Tempi duri per coloro che non credono ai tumulti ed alle rivoluzioni di piazza.
Pochi giorni sono passati da che Grillo sbraitava che senza il M5S sarebbe stata rivolta di piazza ed ecco che oggi i tumulti sono invocati da Berlusconi.

Grillo sosteneva di essere riuscito ad incanalare un malcontento che diversamente avrebbe potuto sfociare in disordini e protesta sociale: rivendicava la piena paternità del suo movimento, sostenendo che (pur avendo piazzato senatori e deputati in parlamento) non avrebbe appoggiato nessuno, né partecipato al governo se non dopo avere ottenuto il 100% dei voti o comunque la fiducia ad un governo (monocolore) 5 stelle.
Molti hanno detto che così dimostrava di pretendere il potere assoluto, poco conciliabile con l'attuale regime democratico.

Certo  "regime democratico" è una una parola grossa, una formulazione quanto meno ottimistica, se si pensa alle ultime legislature, dominate dalla destra, la quale, a quanto pare, ha utilizzato qualsiasi mezzo (legittimo e non) per conservare il potere ed evitare l'alternanza democratica, visibile in altri paesi europei, ma niente affatto apprezzabile in Italia.

Chi è dunque Berlusconi? Pare sia colui che, in qualche modo, ha detenuto, da quasi una ventina d'anni a questa parte, quel potere assoluto che si rimprovera a Grillo di voler conquistare.
Chi minaccia  i disordini di piazza adesso in effetti è chi ha gestito il potere fino ad ora.
Berlusconi vuole decidere chi sarà  il Presidente della Repubblica: pare infatti che il capo dello stato presieda anche il CSM e lui, si sa, ha bisogno di una elevata protezione nell'apparato della giustizia, considerati i processi in corso, fino ad ora slittati tra uveiti e legittimi impedimenti.

Se dovessimo fare una previsione (nella nostra sfera di cristallo) la piazza di Grillo sarebbe più affollata, così come è accaduto in campagna elettorale, quella di Berlusconi più pubblicizzata, grazie ai consigli dei suoi esperti in marketing, ma anche meglio foraggiata con pullman, rinfreschi gratuiti e rimborsi a vario titolo.

I disordini di piazza sono come il fuoco: qualunque balordo può appiccarlo, ma poi nessuno sa controllarne lo sviluppo, dipende dal vento, dalla qualità del materiale che tocca, dagli spazi vuoti che incontra, dalla secchezza o umidità dell'aria ed ancora da tante altre variabili a cui un balordo (in quanto tale) non ha  pensato.

(Disordini di piazza: pensate! Chissà come sarebbero contenti i compagni di quel gruppuscolo extra parlamentare, quelli ostinatamente rivoluzionari e non votanti che ormai da quasi cinquant'anni  credono solo nella rivolta! Eccoli a far proselitismo tra i facinorosi coi loro libri, le loro analisi e le loro bandiere: contro il sistema! Tutti ad invadere il Quirinale! Chissà se la polizia gli riserverebbe lo stesso trattamento usato per i parlamentari PDL .... La vedo difficile ...)

E già vedo Grillo con la ghigliottina in piazza ed il suo cesto capiente per raccogliere le teste!

E Berlusconi? Ma dategli giusto un presidente che non lo faccia andare in tribunale: lui si accontenta!

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