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Pensieri dedicati ad un adolescente


                                                                        


Ripensavo a quanto ci siamo detti l’altra sera e mi sono resa conto che tu non sopporti che io consideri alcuni tuoi comportamenti come imitazione di qualcuno: questa cosa ti offende perché tu sai di essere unico  e solo te stesso! 
Hai ragione, è così anche per me: in effetti ciascuno di noi è unico, credo che questa nostra unicità sia la “scintilla divina” del nostro essere noi stessi. 
Tuttavia per essere veramente unici e riuscire a pensare con la nostra testa ci è utile partire da una posizione di umiltà piuttosto che di presunzione: solo l’umiltà, infatti, può aiutarci a sviluppare il nostro senso critico!
Permettimi una domanda: che lingua parli tu? Parli italiano? E perché parli italiano? Perché sei nato in Italia e tutti intorno a te hanno sempre parlato questa lingua! E se tu fossi nato in Francia parleresti francese? E se fossi nato in Inghilterra parleresti inglese? Penso proprio di si!
 La lingua che tu parli l’hai imparata imitando gli altri, è evidente!

 Lo stesso ragionamento potremmo ripeterlo per molte cose perché, in realtà, se non il 100%, almeno il 95% di tutto quello che noi facciamo, diciamo e riusciamo anche a pensare lo abbiamo imparato da qualcun altro: questo non è vero solo per te, ma per tutta l’umanità! 
Potremmo ricordarci dei nostri cugini stretti (le scimmie secondo Darwin) come si comportano e  di come si comportano anche i bambini piccoli, quando battiamo le manine o facciamo altri giochi.
Ora, vedi, io credo che avere l’umiltà di riconoscere che siamo “nani sulle spalle di giganti” ci possa poi aiutare a sviluppare il nostro senso critico ed a scegliere tra i modelli che abbiamo conosciuto quali condividere e quali no, quali condividere solo in parte e cosa e come cercare di cambiare: questo senso critico ci renderà veramente unici! 
Ma se non riconosciamo neanche i modelli come tali non possiamo essere critici … 

ci resta solo una gran confusione nella quale è difficile orientarsi e da cui cercheremo di prendere di volta in volta quello che ci fa comodo o crediamo ci possa far comodo al momento, come degli involucri vuoti che non hanno nulla sotto la superficie dettata dal costume, dalla pubblicità e dalla moda! 
Unici o uniformi? Ecco la vera scelta.

Uniformarsi è spesso una forma di educazione e  di rispetto verso gli altri: un modo di stabilire silenziosamente un rapporto di solidarietà mostrandoci simili a loro (e non solo intendo mangiare il riso con le bacchette nel ristorante cinese o toglierci le scarpe per entrare in una casa giapponese), ma uniformarci è spesso anche un nostro bisogno: ci aiuta a non sentirci soli o sbagliati e ad avere la sensazione di appartenere ad un gruppo sociale che ci dà forza e sicurezza, può essere la famiglia o possono essere gli amici e così via.   
L’homo sapiens è un animale di branco.

Avere l’umiltà di riconoscere questo significa avere l’opportunità di scegliere. 
La tua famiglia, come gruppo sociale, è  piccola:  forse non ti basta a sentirti forte e forse per questo sei  portato a ribellarti,  a sentirti incompreso e ad imitare quei comportamenti che, senza far fatica, ti fanno sentire qualcuno, ma ….

Gli unici uomini adulti che hai conosciuto bene e frequentato nella famiglia, non credi che possano avere funzionato come esempi o modelli? 
È possibile per te scegliere un modo appena un po’ differente? 
Sei ancora troppo giovane per rispondermi? 
Come vedi anch’io ho più domande che risposte e non sono molte le cose di cui mi sento veramente sicura.

Sono veramente sicura di volerti un gran bene: non pretendo di essere un modello per te (sono una donna!), ma spero che tu ti renda conto presto che se è impossibile che io abbia “sempre ragione”, è altrettanto impossibile che io abbia sempre torto e che tutto quello che ho cercato di insegnarti abbastanza spesso può essere qualcosa di più giusto e sensato di quello che hai imparato dagli amici. 
Mi vedi debole perché ho sempre tirato la carretta? 
Credi che se fossi stata davvero debole avrei potuto farlo? 
Prova a fidarti: se davvero tu riuscissi a sopraffarmi saresti il primo ad andare a fondo, non conviene a nessuno di noi due, ti pare? 
È meglio star bene con chi ti vuol bene, amare la vita ed avere voglia di conoscere e fare le cose: 
questa è la vera sfida! 

  

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