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Cellule staminali: la rivista "Nature" mette in guardia contro l'uso deregolamentato

                                                                                                           16/04/2013

Oggi sulla rivista scientifica "Nature" è comparso un editoriale fortemente critico nei riguardi della linea che si sta adottando in Italia in merito alle terapie con cellule staminali.
L'articolo  http://www.nature.com/news/smoke-and-mirrors-1.12805 parla di una modifica apportata il 10 aprile scorso ad un decreto ministeriale, già per sé controverso, che ridefinisce il trattamento con cellule staminali modificate come trapianto di tessuto piuttosto che come trattamento con farmaci quale invece viene considerato secondo le norme dell'Unione Europea e della statunitense "Food and Drug Administration". 
Se la Camera approvasse a sua volta questa legge così modificata si troverebbe fuori dalle regole imposte negli altri paesi occidentali.
 Il problema nasce dal fatto che la definizione della somministrazione di cellule staminali come trapianto libera questa pratica dai controlli e dalle regolamentazioni necessarie alla protezione dei pazienti cui tali trattamenti potrebbero essere destinati.
Si tratta di pazienti terminali o affetti da gravi disabilità e nell'articolo la critica più dura riguarda proprio gli aspetti etici della somministrazione ai pazienti senza che vi siano i controlli e le autorizzazioni dovute per la tutela ed il rispetto dei destinatari del trattamento: essi non devono essere illusi con false speranze né trattati come cavie per la sperimentazione, se non sussistono o non sono ancora state raggiunte quelle condizioni di sicurezza e garanzia di efficacia che di norma si richiedono per passare alla sperimentazione umana.
In effetti qui si parla di cellule staminali adulte, non di cellule embrionali (cosiddette "totipotenti"  e perciò capaci di produrre diversi tipi di tessuto) e  le cellule adulte sono in grado di sostituire solo quei tipi di tessuti da cui provengono, essendosi già differenziate.
Alcuni tipi di terapie con le staminali di questo tipo (adulte) sono state effettivamente approvate dalle agenzie di regolamentazione, altre vengono sperimentate dalle case farmaceutiche in quei paesi (come il Messico e la Cina) dove le regole sono meno severe, ma non garantiscono la tutela dovuta al malato.

Bisogna aggiungere a questo che le cellule staminali embrionali non vengono usate per il veto della Chiesa ed altri gruppi ideologici, che considerano antietica una tale pratica: "Il Vaticano, scientificamente ingenuo si lascia attrarre dal concetto delle cellule staminali adulte, perché  gli embrioni non sono coinvolti, ma così ignora il problema etico delle false speranze".
Le staminali adulte sono state fino ad oggi usate con successo per la leucemia (col trapianto di midollo osseo) nel trattamento delle ustioni per la rigenerazione della cute e della cornea, ma altre sperimentazioni al momento non si sono dimostrate utili e rimane molto da studiare prima di poter trovare altre applicazioni possibili e funzionanti di questo trattamento.

L'articolo conclude con l'auspicio che la Camera italiana decida di ascoltare il parere di esperti e tecnici del settore, prima di dare il via libera ad una legge che così permissivamente consentirebbe alle aziende farmaceutiche interessate di trattare da cavie i nostri malati.

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