I miracoli del toto presidente : Bersani da dileggiato a corteggiato
17/04/2013
Votami Gabanelli oppure anche Rodotà, poi vediamo se ci possiamo mettere d'accordo sulle leggi anticorruzione, sulla ineleggibilità o incandidabilità e quant'altro e prometto di non chiamarti più Garganella, ti chiamerò Bersani .... questo il senso se non proprio le parole testuali che Grillo rivolge a Bersani passando attraverso le piazze dei suoi comizi.
Tutta la stampa di destra contro Grillo vuol mettere in guardia Bersani: non ti fidare, è una trappola! Grillo non darà poi la fiducia al tuo governo!
Parte l'appello dei (soliti) "intellettuali" a sostegno della candidatura di Rodotà.
E Bersani? Sempre solo a cercare di tenere una linea di condotta adeguata al ruolo ed alla circostanza: guardate che per eleggere il presidente della Repubblica le regole valgono per tutti, lui dice, tanto per il PDL che per il M5S e sono necessari i due terzi dei voti dei grandi elettori, perciò si cerca un nome che sia il più ampiamente condiviso possibile.
Circola il nome di Amato, che pare piaccia a Monti, ma si discute anche per D'Alema: certo se non si raggiungesse nessuna maggioranza nei primi scrutini la cosa diverrebbe molto fluida ed incerta.
Al momento può accadere di tutto, potrebbe anche rientrare Prodi dalla finestra ...
Berlusconi, comunque non deciderà da solo (come avrebbe voluto) ed a quanto pare, nemmeno Grillo: Bersani diviene l'ago della bilancia.
Votami Gabanelli oppure anche Rodotà, poi vediamo se ci possiamo mettere d'accordo sulle leggi anticorruzione, sulla ineleggibilità o incandidabilità e quant'altro e prometto di non chiamarti più Garganella, ti chiamerò Bersani .... questo il senso se non proprio le parole testuali che Grillo rivolge a Bersani passando attraverso le piazze dei suoi comizi.
Tutta la stampa di destra contro Grillo vuol mettere in guardia Bersani: non ti fidare, è una trappola! Grillo non darà poi la fiducia al tuo governo!
Parte l'appello dei (soliti) "intellettuali" a sostegno della candidatura di Rodotà.
E Bersani? Sempre solo a cercare di tenere una linea di condotta adeguata al ruolo ed alla circostanza: guardate che per eleggere il presidente della Repubblica le regole valgono per tutti, lui dice, tanto per il PDL che per il M5S e sono necessari i due terzi dei voti dei grandi elettori, perciò si cerca un nome che sia il più ampiamente condiviso possibile.
Circola il nome di Amato, che pare piaccia a Monti, ma si discute anche per D'Alema: certo se non si raggiungesse nessuna maggioranza nei primi scrutini la cosa diverrebbe molto fluida ed incerta.
Al momento può accadere di tutto, potrebbe anche rientrare Prodi dalla finestra ...
Berlusconi, comunque non deciderà da solo (come avrebbe voluto) ed a quanto pare, nemmeno Grillo: Bersani diviene l'ago della bilancia.
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