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70 anni dal rastrellamento nel ghetto di Roma

16/10/2013

Avvenne il 16  Ottobre 1943, esattamente 70 anni fa, il rastrellamento nazista nel ghetto di Roma: 1022 persone vennero deportate, colpevoli di appartenere alla razza ed alla religione ebraica, tra di loro c'erano oltre 200 bambini. 
Vennero tutti trasportati verso i campi di sterminio: di essi 1006 non sono mai più tornati.
Finita la guerra sopravvissero all'esperienza atroce dei campi nazisti soltanto 16 delle persone portate via il 16 Ottobre, 15  uomini ed una donna.
Oggi a Roma si celebra la memoria di quel giorno con una cerimonia nella sinagoga, il tempio maggiore della città alla presenza del presidente Napolitano, del sindaco Marino e di Zingaretti, presidente della Regione.


Il rastrellamento venne effettuato dalla Gestapo:  iniziò alle 5,30 del mattino fino al primo pomeriggio. Era di sabato, un giorno festivo per gli ebrei, il giorno in cui era più facile trovarli nelle loro case ...

Il 16 Ottobre furono arrestate  1259 persone di cui 689 donne e 207 bambini: di questi furono risparmiati alcuni stranieri  e chi aveva solo una parte di sangue e parenti ebrei, gli altri 1022 furono deportati ad Auschwitz.

Nessun italiano partecipò alla retata: la Gestapo preferì avvalersi dei suoi uomini, forse si temevano amicizie tra i residenti italiani e gli abitanti del ghetto e non si volle rischiare di compromettere l'azione ordinata direttamente dall'allora ministero degli interni tedesco.
Nel rapporto dei militari tedeschi venne segnalato l'atteggiamento di "resistenza passiva" della popolazione italiana ed alcuni tentativi di nascondere gli ebrei nelle abitazioni vicine.

La Chiesa Cattolica all'epoca non intervenne in modo incisivo ....

Oltre i tre quarti (820) dei deportati furono immediatamente avviati ai forni crematori appena giunti ad Auschwitz perché ritenuti non in condizioni di lavorare, per la maggioranza quindi donne e bambini, gli altri avviati in altri campi di sterminio per lo più non sopravvissero comunque ...


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