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HIV controller: la naturale difesa dell'organismo è la risorsa della scienza

18/10/2013

Uno studio  pubblicato di recente su Plos one da un gruppo di ricercatori canadesi della McGill University Health Center di Montreal si è occupato di studiare le condizioni che consentono a circa l'1% dei pazienti infetti da HIV di non sviluppare la malattia nella sua forma più rapidamente evolutiva. 
In particolare sono stati studiati il metabolismo del triptofano e l'equilibrio tra cellule Th17 e T reg quali condizioni che incidono sul disordine immunitario che consente la diffusione e proliferazione del virus nelle forme progressive ed aggressive della infezione.
I pazienti resistenti sono gli elite controllers (EC) ed il loro metabolismo è stato confrontato sia con quello di soggetti sani non infetti sia con quello di altri soggetti infettati dal virus della immunodeficienza acquisita.

Lo studio si intitola appunto: "Differenze nel catabolismo del triptofano e nell'equilibrio Th17/T reg nei malati di HIV progressivo e negli elite controller"
Si parte dalla considerazione che il catabolismo del triptofano (trp)  ad opera dell'enzima IDO (indolamina 2,3 diossigenasi) produce chinurenina (kyn) che è una sostanza con proprietà immunosoppressive e capace di incidere sull'equilibrio delle cellule immunitarie (th17/T reg): lo studio dimostra che l'espressività enzimatica dell'IDO è drammaticamente ridotta nei controller a paragone degli altri gruppi e che i controller dimostrano  specifiche caratteristiche nel metabolismo del triptofano con bassi livelli di trp plasmatico,  senza accumulo del catabolita chinurenina immunosoppressiva e con buona conservazione dell'equilibrio dei linfociti T (Th17/T reg).
La ricerca è stata condotta mediante sperimentazione in vitro sulle cellule di 253 soggetti di cui 19 controller e sono stati valutati i livelli di IDO: la conclusione è che l'enzima IDO sia un importante marker della infiammazione e responsabile delle alterazioni che consentono una maggiore aggressività della infezione. Si è infatti riscontrato che il rapporto trp/kyn sia per sé predittivo nell'indice di mortalità.

La conseguenza logica e la conclusione dei ricercatori è che utilizzando inibitori dell'enzima IDO vi è un'alta probabilità di contribuire a ridurre il disordine immunitario causato dal virus, migliorando il controllo immunitario fino alla eradicazione del virus stesso ...


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