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Il magma della ribellione

12/12/2013

Dunque, riassumendo in breve e nella forma più elementare possibile, la situazione in Italia: coesistono al momento spinte eversive, movimenti di  popolo, nelle sue varie accezioni, impoverimento e disagio sociale crescente, crisi economica ed istituzionale.
Il tutto mescolato a pezzi e bocconi nel gran calderone dei media, dove (chi più e chi meno) si tende a manipolare l'informazione con quella modalità per così dire implicita e pertanto non facilmente individuabile: in altre parole si dà spazio e visibilità a ciò che si ritiene degno di visibilità e si passa sotto silenzio il resto ....
Noi non vediamo la realtà, ma solo quella parte che diventa luccicante in primo piano perché trova risonanza nei mezzi di informazione di massa.
Nel bel mezzo di questo, abbiamo Grillo che mette alla gogna i giornalisti, Berlusconi che tuona contro la magistratura e promette rivoluzioni (?) ancora i no Tav  ed ora infine  i forconi ...


Non molto tempo fa l'ex premier Mario Monti voleva riscrivere la geografia politica sostituendo alle categorie destra e sinistra, quelle di progressisti (avanti) e conservatori (indietro).
Bersani invece, sempre in questo gioco di collocazione spaziale, optava per le categorie alto e basso, ovvero oligarchia politica e paese reale ...

Nulla da fare: sforzi intellettuali vani.
Destra e sinistra resistono ed ora si dice che i forconi sono di destra (realtà peraltro documentata ed innegabile) ed i no Tav di sinistra.
Fatto sta che i no Tav si sono dissociati, come movimento, dalle manifestazioni di violenza, quanto ai forconi non si sa ... ma sembra che riescano ad andare d'accordo con le forze dell'ordine: giù i caschi, baci ed abbracci o press'a poco ...
Gli studenti? Loro protestano, il paese intero protesta, forse in modo un tantino confuso e confusivo, a questo punto ... si perché i motivi della ribellione sono gli stessi, i disagi concreti, la povertà, la mancanza di prospettive future ... forse i rimedi proposti sono differenti e prima di lasciarsi confondere, mai come ora è necessario capire.
Lo scontento è come una bestia acefala, una rabbia violenta che può essere scaricata contro qualsiasi cosa le venga additata, fin troppo facile da manipolare ed i nostri governanti dovrebbero capire che non solo le molotov o le bombe carta rappresentano la violenza, ma la fame è una violenza ed è una violenza che uccide.

Commenti

  1. La violenza avanza, il malcontento si moltiplica, ma la fame vera ancora non c'è. La classe dirigente è ben attenta, com'è giusto che sia per quella posizione, a lasciare sempre qualcosina a cui aggrapparsi per non far arrivare alla disperazione nera. C'è da sperare che la situazione cambi... decisamente in meglio!!

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  2. Non so Francesca, ma attualmente in Italia è aumentato moltissimo il numero delle persone che vivono al di sotto della soglia di povertà ... basta consultare il sito ISTAT e dei giovani senza prospettive e progettualità future ... ieri c'è stata la notizia di un anziano morto di freddo, i suicidi della gente strangolata dalla miseria ormai non li contiamo ... che dire?? Bisogna riuscire a guardarsi un attimo indietro: se non lo facciamo noi che del popolo siamo parte come sperare che lo facciano i politici?

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