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Sangue salato nelle vene



Lo so, non me lo dite, per carità, il sale c'è proprio in ogni tipo di sangue umano, compreso quello dei montanari: sono salate le lacrime e lo è il sudore in qualsiasi luogo si viva, ma non tutti sanno riconoscere nel loro essere salati la natura marina della vita e non tutti si sentono creature del mare, a volte semplicemente perché hanno perso il contatto con la matrice primordiale della materia di cui sono fatti e non percepiscono più il legame viscerale e profondamente radicato tra ciascuna pulsazione e l'infrangersi dell'onda sulla riva, ma chi ci vive e ci è nato lo sa ...



 La gente di mare lo sa, solo chi ci è nato in un paese sul mare, può comprenderlo. 
Sul mare lo sguardo scivola, spaziando fino alla linea dell'orizzonte e sul mare basta mirare dritto in avanti per vedere il cielo: non si deve sforzare il collo per sporgere la testa in su, si può sentire l'abbraccio dell'aria che abbiamo innanzi, che poi è il nostro pezzetto di cielo, quello che ci appartiene. 
Possiamo riempirne gli occhi ed il respiro con quel suo profumo di salsedine in po’ acre.
Il mare ci nutre e sa giocare con noi con la spuma e le onde, schizzandoci addosso le goccioline di acqua salata quando siamo abbarbicati sugli scogli come patelle.
Ma il mare, come una antica divinità, esige i suoi tributi.
Nel mare si muore: accade ordinariamente, per errore, per imprudenza, per disgrazia.
Chi vive sul mare sa che sarebbe una fantasia puerile presumere che esso sarà, generoso e benevolo con noi perché noi lo amiamo: il mare è natura vera ed in natura la morte non è il dramma, ma è accadimento quotidiano e frequente come la vita ... come per il giorno e la notte e l'avvicendarsi delle stagioni.
Il mare è la voce che continua a mormorare dolcemente, sussurrandoti all'orecchio che non sei  solo nelle tue notti insonni.
Il mare è Il sontuoso nero argentato offerto alla luna, l'azzurro pallido nei giorni di foschia ed il blu profondo dei cieli limpidi di primavera.
Il Mare è l'impeto eccitante e rabbioso della sua tempesta, la conchiglia vuota e levigata che incontri passeggiando sulla riva, mentre va e torna  tra le dita dei piedi nudi il fremito di un'onda lieve, fresca come una carezza cristallina che risponde al bacio della brezza.
Il mare è l'incoscienza crudele di un ragazzetto che non comprende Il dolore, ma raccoglie la potenza dell'universo come una pozzetta d'acqua nel cavo della sua piccola mano.
Ed è salato il mare come le lacrime di chi aspetta un ritorno ed è accattivante  il mare come il canto delle sirene e sa mentirti e sa tradire.




Commenti

  1. Amo il mare Mauri ... lo tengo dentro l'anima come la musica in sottofondo, la colonna sonora della mia vita. Grazie dell'apprezzamento, sei gentile! :-)
    ma guarda bene che anche tu hai sangue, lacrime e sudore salati ...
    La montagna è bella, ma ho una difficoltà ad apprezzarla pienamente: le pareti di roccia che chiudono l'orizzonte mi danno un pò d'angoscia, finché siamo in pianura o alle falde ... ancora ancora, mi piace passeggiare, ma non sono una scalatrice. La parete più alta che ho scalato a piedi nudi peraltro era quella di un'isoletta disabitata nel Peloponneso. Trovarsi in cima è euforizzante, lo riconosco, ma in coma l'orizzonte è aperto appunto ...
    Ciao grazie e buona giornata!

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  2. errata corrige: cima, naturalmente, non coma (ahimé)

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  3. Vorrei tanto avere lo straordinario potere di Nicola Pesce, detto "Colapesce", il leggendario bambino napoletano che poteva rimanere per delle ore in immersione sott'acqua, anche giorni interi, senza avvertire il bisogno di respirare, come se l'acqua fosse il suo elemento naturale.

    "Nicola si tuffava nell'acqua e si faceva ingoiare sano sano da un pesce enorme. Nella pancia di questi riusciva a percorrere lunghe distanze. Quando voleva uscire fuori, con il coltello tagliava la pancia del pesce".

    :-)

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    1. Buongorno Jennaro: sicuro che sia esistito colapesce??? :-D e non era Harry Potter che si era mangiato l'erba branchia??

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  4. Mi hai fatto risentire il profumo del mare, qui nella mia stanza, stipata tra quattro mura di cemento. Ti ringrazio e ho adorato il passaggio :
    "Il mare è l'incoscienza crudele di un ragazzetto che non comprende Il dolore, ma raccoglie la potenza dell'universo come una pozzetta d'acqua nel cavo della sua piccola mano."
    Complimenti!

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    1. Grazie Ida! Se ti ho portato un pò di mare sono contenta: dalle conchiglie a volte si ascolta la voce del mare. Buona giornata a te.

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