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Nuove cure per il diabete: scoperti i meccanismi alla base della malattia

Una interessante ricerca condotta in Nuova Zelanda da un gruppo di studiosi guidati da Garth Cooper e pubblicata su The FASEB Journal, ha permesso di individuare i meccanismi biochimici che sono alla base del diabete sia di tipo I (diabete giovanile insulinodipendente) che di tipo II (diabete grasso dell'adulto). Sembra infatti confermato che entrambe le forme di diabete riconoscano all'origine il medesimo meccanismo: la molecola che gioca un ruolo fondamentale è l'amilina: si tratta di un polipeptide normalmente prodotto dal pancreas insieme con l'insulina e che in condizioni normali ha precisi compiti di regolazione metabolica.
L'amilina infatti induce senso di sazietà, blocca la produzione di glucagone in presenza di un'alta concentrazione di nutrienti nel sangue, impedendo quindi che possa giungere in circolo altro glucosio, e regola infine, insieme con l'insulina stessa, la concentrazione dei nutrienti ematici.

L'amilina viene prodotta dalle cellule beta del pancreas insieme con l'insulina, ma i  ricercatori hanno dimostrato che questa sostanza, quando agglomerata in macrostrutture (polimeri: si uniscono cioè diverse molecole fra loro) può formare corpuscoli citotossici che provocano la degenerazione proprio delle stesse cellule beta del pancreas. Questo meccanismo è stato individuato alla base di entrambe le forme di diabete e la gravità e precocità o meno dell'esordio sarebbero legati unicamente alla quantità di granuli citotossici di amilina presenti nel pancreas e capaci di attaccare le beta cellule.
A questa conclusione i ricercatori sono giunti studiando alcuni modelli di diabete nei topi con omozigosi o eterozigosi per i geni che trasmettono la malattia. Chiarito il meccanismo biochimico sotteso al diabete è possibile ipotizzare trattamenti farmacologici che combattano la citotossicità dei polimeri di amilina e possano quindi prevenire la degenerazione delle beta cellule: una prospettiva di ricerca farmacologica che potrebbe dare risultati già nel giro di pochi anni.

Commenti

  1. Ricerca accurata , sembrerebbe più che valida...
    Crediamoci, ne vale la pena..
    Grazie come sempre amica mia!
    Un bacio!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Nella, grazie della tua attenta lettura: più che altro speriamo! Se si riuscisse a trovare davvero una cura la diagnosi precoce sarebbe il punto fondamentale. Buona notte cara amica :-)

      Elimina

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