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Giornata nazionale della sindrome di Down

Oggi, 12 ottobre, bisogna ricordarlo, si celebra la giornata nazionale della sindrome di Down istituita nel 2003 con lo scopo di  rompere i pregiudizi e fornire stimoli culturali mirati a cambiare un atteggiamento sociale tendente ad emarginare ed escludere i disabili.

Le persone affette da sindrome di Down non sono affatto tutte uguali, ma anzi ciascuna diversa dall'altra esattamente come le persone che non presentano nessun disgenetismo: sono  diverse sia per temperamento, tipo di personalità e sensibilità come chiunque altro  e sono diverse anche per complesso dei sintomi e gravità della compromissione intellettiva.
Bisogna riconoscere che effettivamente la mediana di Q.I. delle persone con sindrome di Down è spostata rispetto a quelle cosiddette "sane", ma esistono anche in questo, come in molti altri aspetti, differenze anche rilevanti tra una persona ed un'altra.

Per spiegare il concetto ricordiamoci ad esempio, che abitualmente il soggetto Down è più basso dei fratelli, ma questo non vuol dire che debba essere necessariamente il più basso di tutti: in effetti potrebbe non esserlo.

Dal punto di vista medico se diciamo Down ci  riferiamo ad una persona che ha un soprannumerario 21 (o altra anomalia equivalente nell'effetto, come una traslocazione o un mosaicismo) con tratti somatici tipici, più bassa, con uno sviluppo cognitivo più lento ed infine con una elevata frequenza di cardiopatia congenita (fino alla metà dei casi).
Possono esservi associati altri disturbi specie polmonari, per ridotta resistenza alle infezioni.

Da un punto di vista umano e sociale tuttavia queste informazioni mediche ci dicono poco della persona che abbiamo di fronte: è una persona nella sua individualità irripetibile, diversa, si diversa da tutti come ciascuno di noi.
Basta ricordare questo per trovare la chiave che può aprire la mente di ciascuno alla curiosità di conoscere questa persona così come accade di essere curiosi di conoscerne tante altre e basta questo per consentire una integrazione reale fondata sull'accoglienza e l'accettazione.

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