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Le due Italie: i migranti dal sud

È stato presentato questa mattina presso la sede del Cnr (Centro nazionale di ricerca) a piazzale Aldo Moro a Roma, uno studio relativo al fenomeno delle migrazioni interne sul nostro territorio nazionale: si tratta di un movimento migratorio che coinvolge prevalentemente alcune categorie professionali, quali le badanti, i braccianti e poi anche gli insegnanti e gli studenti. 
Nel 2012 il complesso dei movimenti migratori interni ha interessato un milione e mezzo di persone, le destinazioni privilegiate risultano essere l'Emilia Romagna ed il Trentino Alto Adige, mentre il primato delle partenze è detenuto dalla Campania. La maggiore mobilità è quella degli stranieri, mentre le politiche locali sono quelle che condizionano la direzione degli spostamenti.
Esattamente nel 2012 sono 1.556.000 le persone che hanno cambiato il comune di residenza restando all'interno dei confini nazionali e diversamente da quanto registrato in passato non sono più Piemonte e Lombardia le mete dei migranti, ma l'Emilia ed il Trentino, quanto meno in proporzione alla estensione territoriale ed al numero di residenti: l'Emilia infatti si è arricchita di 10.273 con un incremento del 2,4 per 1.000 abitanti ed il Trentino ha guadagnato 3.004 residenti corrispondenti ad un incremento del 2,9 per mille.
Bologna, Rimini e Parma sono le destinazioni preferite per la qualità dei servizi territoriali offerti e per le opportunità di occupazione: gli spostamenti infatti sono motivati non soltanto dalla ricerca di lavoro, ma soprattutto dalla speranza di migliorare la qualità di vita ed è quest'ultimo aspetto che diversifica le migrazioni attuali rispetto a quelle del passato.
In numeri assoluti comunque, le regioni che hanno accolto la maggiore quantità di migranti sono la Lombardia con un guadagno di 14.773 persone, seguita dal Lazio con un attivo di 10.382 quindi l'Emilia (+ 10.273) e la Toscana con l'accoglienza di 6.591 cittadini provenienti da altre parti d'Italia.
All'opposto nel biennio 2011/12 la Campania perde 25.000 residenti, seguita da Puglia, Sicilia e Calabria. La città col primato di perdite è Napoli che segna un -6,1 per mille.
Nel suo complesso il flusso di persone dal sud al nord nel 2012 è di 202.000 unità, prevalgono gli stranieri che si spostano con frequenza di tre volte superiore rispetto ai cittadini di nazionalità italiana (il 64,3 per mille  contro il 21,6).
Le categorie soggette alla maggiore mobilità sono le donne straniere tra i 50 ed i 64 anni impegnate come badanti o comunque per lavori di cura familiare e domestico. Una considerevole mobilità si registra anche nel comparto dell'agricoltura ed infine si spostano anche studenti e docenti: queste due ultime categorie sono probabilmente quelle maggiormente condizionate negli spostamenti dalla politica.

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