Le donne, il sud e l'agricoltura i soggetti trainanti dell'economia
Oggi l'Istat ha espresso una propria valutazione sostanzialmente positiva sull'andamento del mercato del lavoro negli ultimi mesi: si tratta di una rielaborazione dei dati sulla occupazione già pubblicati il 1° settembre scorso, con una particolare sottolineatura dell'incremento occupazionale nel meridione. Se la lettura Istat è positiva, quella della Coldiretti è addirittura entusiastica: il maggiore aumento delle assunzioni infatti, riguarda il settore agricolo dell'Italia meridionale, con un incremento complessivo di +11% di lavoratori dipendenti, quota che arriva al +31% se si considera solo il comparto femminile.
Le cifre sono desunte da una analisi dei dati Istat relativi al 2° trimestre 2015 e sono state diffuse in occasione della giornata nazionale dell'agricoltura all'Expo.
Le donne sono la presenza trainante del settore: il lavoro femminile risulta incrementato del 10% anche nella valutazione annuale ed una azienda su tre è a conduzione femminile.
Nel settore agricolo trovano più facilmente spazio anche i giovani con un aumento di occupazione nella fascia d'età al di sotto dei 35 anni del 10% nella media nazionale e del 21% se si considera la sola Italia meridionale.
L'aumento di occupazione ed assunzioni regolari potrebbe nel medio termine rappresentare la risposta e la soluzione alla piaga del caporalato: circa il 25% dei lavoratori regolarmente assunti nel settore agricolo, praticamente uno su quattro, sono stranieri.
Rispetto ai fenomeni di caporalato e sfruttamento di manodopera, Coldiretti mette anche l'accento sui costi di produzione e sui prezzi di vendita all'ingrosso dei prodotti, prezzi che andrebbero rivisti, per garantire condizioni di lavoro dignitose a chi lavora la terra.
Le cifre sono desunte da una analisi dei dati Istat relativi al 2° trimestre 2015 e sono state diffuse in occasione della giornata nazionale dell'agricoltura all'Expo.
Le donne sono la presenza trainante del settore: il lavoro femminile risulta incrementato del 10% anche nella valutazione annuale ed una azienda su tre è a conduzione femminile.
Nel settore agricolo trovano più facilmente spazio anche i giovani con un aumento di occupazione nella fascia d'età al di sotto dei 35 anni del 10% nella media nazionale e del 21% se si considera la sola Italia meridionale.
L'aumento di occupazione ed assunzioni regolari potrebbe nel medio termine rappresentare la risposta e la soluzione alla piaga del caporalato: circa il 25% dei lavoratori regolarmente assunti nel settore agricolo, praticamente uno su quattro, sono stranieri.
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