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Mangiare con Feuerbach

E insomma, l'ultima volta che ho invitato al mio umile desco un personaggio famoso (era Dostoevskij) Marilena, l'autrice dell'iniziativa parole di contorno, che si occupa appunto di soddisfare le papille gustative di questi personaggi importanti, mi ha voluto ricordare che avrei un conticino in sospeso con un certo Immanuel Kant: è vero, lo avevo nominato nel primo post che ho dedicato all'iniziativa di Marilena, ma in verità le mie resistenze... resistono (che resistenze sarebbero sennò?) e proprio non ce la faccio ad invitare lo sputacchiatore solitario di carne di vitello, ma per rispondere all'aspettativa della fata, senza far torto a nessuno, ho pensato di restare nell'ambito filosofico, premiando qualcuno che ho nominato abbastanza spesso nei miei post di cucina (e non soltanto). Si tratta del nostro Feuerbach, il buon vecchio Ludwig, il cui notissimo aforisma, l'uomo è ciò che mangia, ha fornito pretesto per discutibili spiritosaggini introduttive di alcune delle mie vecchie ricette.

Ed ecco l'inghippo: mentre per qualsiasi altro personaggio famoso basta digitare nella casella del motore di ricerca: Che mangiava Pingopallino? Ed ecco che vi vengono selezionati post  ed articoli pettegoli da ogni dove sui vizi e virtù presenti nelle abitudini alimentari del summenzionato Pingopallino, provate voi invece a digitare nel motore di ricerca: che mangiava Feuerbach? Ed ecco che il fedele Google vi restituirà una caterva di link sulla sinistra hegheliana, sul materialismo, sull'ateismo, sul rapporto tra pensiero e natura e chi più ne ha... E già, perché questa storia che l'uomo è ciò che mangia è il nocciolo di una concezione filosofica materialistica e se Google legge Feuerbach e mangiare vi seleziona post filosofici e non culinari!

Dubbio amletico: sta a vedere che proprio Feuerbach non mangiava? La cosa mi inquieta, ma di sicuro il furbastro avrà trovato una strategia sottile per sfuggire ai pettegolezzi di gente intrusiva e chiacchierona come me, sicché ci ha lasciato molti pensieri sul rapporto tra natura e cultura, ma nulla sulle sue abitudini alimentari. Eh caro Ludwig, ti credi furbo tu, ma non mi sfuggirai: visto che hai tenuto così ben nascoste le tue preferenze a tavola, vorrà dire che ci penserò io ed a te toccherà accontentarti del menù fisso della casa. Fattene una ragione: questa volta tu sarai ciò che io decido che tu debba essere (così impari a giocare a nascondino!).

Procediamo dunque: visto che mi stai simpatico, ti nutrirò con qualcosa di robusto, che ti tenga in forze. Cominciamo con qualche fetta di pizza con salame piccante: si tratta della pizza alla diavola. Prepariamo l'impasto con farina (500 gr. ed in più quella che l'impasto assorbe) un cubo di lievito di birra, due cucchiaini di sale fino, due bicchieroni di acqua. Mescoliamo tutto fino ad ottenere una palla di pasta soffice ed ancora un po' appiccicosa e lasciamo riposare coperta per un paio d'ore, quindi impastiamo di nuovo eventualmente spolverizzando altra farina e lasciamo ancora riposare. La dose indicata solitamente mi basta per due pizze grandi: se dovete farne una soltanto, dividerete l'impasto cresciuto in due parti. Ungete ed infarinate leggermente una piastra da forno o una grande teglia da pizza e quindi stendete l'impasto, anche direttamente nella teglia, aiutandovi per assottigliarlo con un movimento rotatorio del polso. Condite in superficie con pomodoro, peperoncino tritato, tocchetti di mozzarella e fette di salame piccante. Infornate in forno preriscaldato a 200-250 °C  e lasciate cuocere per un quarto d'ora.
Possiamo annaffiare con birra o vino rosso e giacché ci siamo col vino rosso a tavola, passiamo alla carne. Ti propongo qualcosa di semplice e materiale... facciamo un pollo al forno con le patate, pepe e rosmarino. Laviamo il pollo, sbucciamo e tagliamo le patate, ungiamo una teglia di burro o margarina quindi condiamo con olio extravergine di oliva, sale, pepe, rosmarino ed inforniamo a 180 °C per un'ora e mezza circa (poi dipende dal forno)




Bene a questo punto non resta che il dolce e per te ho in serbo qualcosa di speciale! La mia torta di fragole e panna: come vedi è una torta grondante d'affetto e spero che ti piacerà (la ricetta se la vuoi, cercala col tag dolci in questo blog)

Commenti

  1. Non c'è due senza tre, ci contavo, cara Sfinge!
    Bentornata, con il tuo terzo ospite ad onorare il gioco di "Parole di contorno", una vera gradita sorpresa: un filosofo non poteva mancare nell'albo d'oro degli invitati!Non potrà che essere lusingato dalla tua ottima cena!
    Grazie, grazie mille!!
    Marilena

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    Risposte
    1. Ciao Marilena... senza offesa per Kant ;-)

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    2. Mi metto al lavoro per apparecchiare degnamente la cena per Herr Feuerbache e poi ti faccio sapere!Già che siamo in tema di ospiti, nel tuo primo commento al gioco spuntò il nome di E.A.Poe, poi accantonato, ma un menu al brivido, con queste temperature...chissà??:-D
      Grazie mille per i tuoi piacevoli contributi:-)
      Marilena

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    3. Uhm... Poe è uno dei miei autori preferiti: affascinante ed inquietante sicuramente. Sempre con i miei tempi vedremo che si può fare! Grazie Marilena, un abbraccio.

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    4. Lo sapevo che per Poe hai una predilezione particolare...grazie a te:-)

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  2. Carissima Sfinge,
    Ho il piacere di annunciarti che il tuo illustre ospite filosofo è giunto sul gioco virtuale di parole di contorno, che con questo post festeggia i due mesi di vita in rete! I miei più vivi e sentiti ringraziamenti per il tuo grande contributo alla riuscita della mia piccola iniziativa e...ci conto e ci spero, lo sai...
    Un abbraccio :)))))
    Marilena

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    1. Grazie Marilena ed auguri per il comple-mese della tua simpatica iniziativa ;-)

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