Avviso

Attenzione: questo è un blog antifascista ed antirazzista. Gli esseri umani sono tutti benvenuti. Grazie per la visita!

Nome

Email *

Messaggio *

In nome del padre

Non solo oggi è la festa del papà, ma ho notato che molto più che negli anni passati tutti, ma proprio tutti, ne parlano: viva i papà, che bello essere papà, festeggiamo i papà e via di seguito con originalità su questo tenore. A cosa dobbiamo dunque questo plauso crescente per la figura paterna?
  • Una occasione per le campagne di marketing? Si questo senza alcun ragionevole dubbio.
  • Un incoraggiamento al "sesso forte" a fare i padri, piuttosto che i cavoli propri (come tradizionalmente sono usi) fornendo in contropartita valorizzazione e consenso sociale? Forse... e potrebbe pure essere una buona idea.
  • Una strisciante campagna a favore della natalità in una Italia che tra crisi economica e lavoro femminile non tutelato (se sei incinta ti licenziano) non può farcela a far ringiovanire la popolazione se continua a pretendere di gravare esclusivamente sulle spalle delle donne? Anche, chissà... certo i tempi cambiano.
  • La possibilità di rendere sicuramente dimostrabile la paternità biologica grazie agli esami del DNA? Eh già: gli antichi dicevano: "Mater semper certa est, pater numquam" ed  ancora oggi uomini felicemente sposati si riferiscono più o meno scherzosamente alla propria prole con la locuzione: "I figli di mia moglie". Sta di fatto che sul piano culturale la motivazione fondamentale della cultura maschile, quella che ha perpetuato per secoli la segregazione femminile ed i tabù sessuali, è stata quella di assicurarsi la paternità biologica degli eredi.
Anche oggi del resto, quanti padri ricorrono al test del DNA? Abitualmente la paternità è "presunta" per dirla in termini giuridici per i figli che nascono all'interno di una unione coniugale oppure consensualmente riconosciuta da entrambi i genitori al di fuori del matrimonio. Esisteva e pare che esista ancora la possibilità di riconoscimento testamentario di un figlio: cioè qualcuno che non si è mai occupato di te in vita potrebbe riconoscerti come figlio in sede di testamento. Che senso avrebbe? Mah! Se c'è una eredità forse, ma non è necessario alcun riconoscimento per disporre del proprio patrimonio in sede testamentaria: una cattiveria inutile insomma...

Per quanto mi riguarda amo molto il pensiero di Fedor Dostoevskij:
"Chi genera un figlio non è ancora un padre: un padre è chi genera un figlio e se ne rende degno"

Voi cosa ne pensate?

Commenti

  1. Ciao stella, penso che il grande Fedor avesse assolutamente ragione e che la sua frase vada bene ancora oggi Oggi forse più che mai.
    Essere padre (e pure madre) non significa solo generarli e farli nascere. Significa essere al fìloro fianco, educarli, farli crescere onesti e con dirittura morale (pur senza essere bigotti e/o moralisti).
    Significa amarli ma saper anche quando contestare loro decisioni. Significa essere presenti sempre.

    Festa del papà? Certo che la strombazzano ai quattro venti. E' un'occasione per vendere.
    Buona domenica

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Infatti, Patricia: era la prima e principale opzione. Grazie a te per esserci. Felice serata domenicale anche a te.

      Elimina

Posta un commento

Allora? Vuoi dirmi che ne pensi?

Grazie per ogni contributo, tieni solo presente che:

* I commenti non inerenti l'argomento del post verranno considerati messaggi personali e privati.
** I commenti contenenti link verranno considerati spam.
*** I commenti contenenti insulti, volgarità e/o attacchi personali a chiunque, non verranno affatto considerati.

I tre generi di commenti sopra elencati non saranno pubblicati o, se erroneamente pubblicati, verranno rimossi appena possibile.

Grazie a tutti per la lettura ed il tempo dedicato al post.
Grazie a quelli che lasceranno una traccia del loro pensiero.

Potrebbero interessarti anche:

L'antica saggezza dei proverbi: "O munn è comm un so fà 'ncapa"

Chiacchiere e tabacchere e’ lignamm o’ Banco ‘e Napule nun ne ‘mpegna!

L’ombra di Peter Pan

Ci sedemmo dalla parte del torto, visto che tutti gli altri posti erano occupati

Il riso fa buon sangue