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Tornano balneabili i lidi di Torre Del Greco: lo strano caso dell'alga tropicale

Ieri, in data 31 luglio, è stata revocata dal sindaco Palomba l'ordinanza di divieto di balneazione nei punti Mortelle ed Incantesimo sul litorale di Torre Del Greco. Il ritiro dell'ordinanza sindacale n. 635 del 27/07/2018 è stato disposto a seguito di ulteriori prelievi ed analisi effettuate in loco dall'ARPAC: il decreto di revoca è pubblicato il 31/07/2018 sul sito del Comune, completo della relazione tecnica inviata dall'Ente Regionale. In realtà non è che l'allarme per la presenza dell'alga tossica Ostreopsis ovata sia completamente rientrato, in quanto il divieto di balneazione persiste in alcune zone molto limitate di spiaggia libera, individuate con i parametri di latitudine e longitudine indicati nell'immagine sottostante.
Queste aree in cui è stata rilevata la persistenza dell'alga tossica corrispondono a perimetri molto limitati del litorale, ma soprattutto non amministrati dai gestori di lidi a pagamento.

I siti istituzionali, come quello del Comune cittadino e quello dell'Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale Campana sono (o dovrebbero essere) attendibili per definizione in quanto siti ufficiali e per l'appunto istituzionali, ma questo non ha evitato il fioccare di commenti ironici ed increduli nei social sulla provvidenziale retromarcia del sindaco e dell'ARPAC, guarda caso,  proprio per i tratti di spiaggia oggetto degli interessi commerciali dei gestori. 

Il fatto è che le spiagge di Torre Del Greco sono sempre state gremite di bagnanti anche negli anni in cui i divieti di balneazione interessavano praticamente l'intero litorale. Le acque sono tornate ufficialmente balneabili già dall'estate 2017 e fino ad una settimana fa la balneabilità non era stata messa in dubbio. I divieti di balneazione degli anni passati, d'altro canto, hanno favorito da un punto di vista commerciale il proliferare di piscine private, riempite di acqua marina depurata ed inoltre la creazione di veri e propri ecomostri in cemento sul litorale torrese. Il mare però ha un fascino diverso dalla piscina ed i problemi di igiene, nonché il rischio di infezioni sono spesso più urgenti all'interno di una piccola piscina che in mare aperto.

Chi non può permettersi una vacanza fuori città continuerà a bagnarsi nel nostro mare, checché ne dicano l'ARPAC ed il Comune. Ora, volendo affrontare il problema da un'angolatura diversa, invece di limitarci alla registrazione dei comunicati ufficiali, dobbiamo piuttosto fondarci sulle esperienze dirette di chi questo mare lo frequenta e lo vede ogni giorno. I problemi da affrontare riguardano nell'ordine:
  • La qualità e le condizioni igieniche della sabbia, che facilmente può diventare veicolo di infezioni batteriche e/o micotiche anche gravi.
  • La pulizia dei fondali prossimi alle spiagge e delle barriere di scogli, anche per evitare la spiacevole esperienza di oggetti galleggianti non identificati.
  • La qualità delle acque balneabili, che non dovrebbero risultare torbide e schiumose, come purtroppo appaiono spesso sul nostro litorale.
  • Il controllo costante delle attività delle imbarcazioni che lordano le acque con scarti di combustibili e scarichi di vario genere direttamente gettati in mare senza rispetto delle distanze stabilite dalla spiaggia.
Quello che intendo dire è che per garantire un bagno pulito e sicuro dal punto di vista igienico sanitario innanzitutto, non è sufficiente prelevare campioni di acqua al largo della costa, ma è necessario investire con interventi sistematici e strutturali mirati a prevenire o meglio contenere il deterioramento delle bellezze naturali del nostro territorio.



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