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Il razzismo uccide

Mentre le politiche populiste cavalcano il malcontento e la paura della gente coalizzandola ed aizzandola contro gli "stranieri", a Rimini un uomo italiano, aggredisce, massacra di botte, accoltella ed infine investe con l'auto un ragazzo di 25 anni considerato colpevole per il colore della sua pelle. A Londra un esaltato,  probabilmente un cane sciolto, forse affascinato dalla propaganda jihadista, ha ucciso quattro persone: erano passanti qualsiasi, gente colpevole di vivere in un paese occidentale e di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato... 

Anche i terroristi ormai devono limitarsi a suggestionare menti fragili e malate: è l'unico modo per non essere individuati e per evitare che attacchi organizzati vengano scoperti e sventati dai servizi di sicurezza. Non che la cosa sia in sé confortante, perché implica una imprevedibilità realmente pericolosa, ma in compenso sottolinea un aspetto cardine. I mandanti, che rivendichino o meno gli omicidi materialmente commessi da gente disperata, carica di rabbia e suggestionabile per fragilità e/o patologia psichica, i mandanti dicevo, sono coloro che cinicamente usano le proprie posizioni di prestigio  e privilegio sociale per propagandare ideologie ispirate all'odio razziale e religioso. 

Propagandare odio è un crimine! Al mondo vivono circa sette miliardi e mezzo di persone, di queste solo nella vecchia Europa è stato calcolato nel 2015 che oltre il 38% soffre di qualche forma di disagio psichico (XXIII Congresso dell'Associazione Europea di Psichiatria) e possiamo immaginare che nei paesi in via di sviluppo o afflitti da guerra e fame queste percentuali lievitino  vertiginosamente. 

Questo significa che se qualche incosciente criminale, trovandosi su di un pulpito, ha interesse a diffondere l'odio come ideologia, magari perché gli conviene pescare nel torbido per arricchirsi o perché spera di far carriera politica e/o conquistare potere e territori, sicuramente riuscirà a condizionare e suggestionare una folta platea di persone, che invece di cercare aiuto come potrebbero e dovrebbero, tenderanno ad identificarsi nel leader negativo ed a mandare ad effetto le sue parole. 
Gli esperti prevedono che nel 2030 i disturbi e le malattie più frequenti saranno di natura psichica e c'è da rabbrividire a figurarsi una umanità impazzita, dove la gente corre in strada ad aggredire il vicino di casa per il suo colore o il suo credo: il razzismo uccide e chi ha voce e visibilità gestisce una responsabilità immensa di cui non tutti si dimostrano all'altezza.




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