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Visualizzazione dei post da aprile, 2020

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Attenzione: questo è un blog antifascista ed antirazzista. Gli esseri umani sono tutti benvenuti. Grazie per la visita!

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La dubbia efficacia del Remdesivir nel trattamento del Covid-19

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Nel corso degli ultimi tre mesi tutti i laboratori farmaceutici del mondo sono impegnati in una corsa contro il tempo alla ricerca di un farmaco o un vaccino capace di fermare la tragica epidemia in corso, che al momento in cui scrivo ha già fatto nel mondo quasi 230.000 morti. Oggi si discute del Remdesivir, il cui uso contro il Covid-19 potrebbe essere approvato a breve dalla FDA (Food and Drug Administration) statunitense. Cerchiamo di capire di cosa si tratta. Cos'è il Remdesivir?  Si tratta di un farmaco antivirale ad ampio spettro, nato per combattere il virus dell'Ebola ed altri virus RNA, cioè quei gruppi di virus il cui materiale genetico è rappresentato dall'RNA. Questo farmaco è stato usato anche nel trattamento di altre malattie dovute ad altro genere di agenti patogeni appartenenti alla famiglia dei Coronavirus, come la MERS-CoV responsabile della sindrome respiratoria mediorientale. Lo studio dell'efficacia del farmaco contro la SARS-CoV-2 cioè

L'Agenda del Tempo (poesia)

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I giorni di questa quarantena, malgrado ci stiamo attrezzando tutti in qualche modo per il cosiddetto smart working e gli incontri in teleconferenza, alla fine hanno lasciato intatti i ritmi e le strutture, ma svuotato il tempo. Il tempo, le agende dei nostri impegni, campeggiano e scandiscono i ritmi delle giornate come scaffali vuoti: non saremo avvinti dalla lettura di un bel romanzo, un incontro umano, una storia, ma contempleremo la struttura e l'ordine che le ha e ci ha incasellati. Poi finirà anche questa: ogni cosa ha una fine in un modo o nell'altro. AGENDA DEL TEMPO Sfogliando giorni nell'agenda del tempo. Ritagli di spazio immacolati. Note appuntate: rapide sigle di indecifrabile grafia. E scorre il fiume, veleggiano le nubi al firmamento, ritorna l'onda pigra, sazia dei venti ad adagiarsi inerme sulla rena e bagnarne il respiro. I sette giorni: ciascuno uguale al ritmo ripetuto di se stesso frantuma antic

Commenti nel blog: partecipazione e widget per i lettori

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Cari amici, torno oggi su un argomento, quello dei commenti del blog già trattato in passato in un altro paio di occasioni: credo anzi di avervi già confidato la mia difficoltà a reperire un widget commenti capace di soddisfare le mie esigenze (chi volesse approfondire la tematica può leggere anche quest'altro post ). La verità è che ancora oggi, a distanza di anni, sono in cerca di una risposta che mi soddisfi. Parto dalle seguenti considerazioni: I commenti sono un elemento prezioso all'interno di un post : possono arricchirlo di informazioni e chiavi di lettura differenti rispetto a quelle considerate nell'articolo scritto dall'autore ed inoltre, essendo più semplici, diretti ed informali nella stesura, rendono un'idea più aderente al reale degli umori e delle opinioni dominanti relative al tema trattato. I commenti aprono ai lettori uno spazio di partecipazione e dibattito libero , stimolando il confronto e con esso l'interesse e la voglia di approfo

Resistenza e Resilienza

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Oggi vorrei riprendere il tema della resistenza, ma lo farò essenzialmente sul piano linguistico, mettendo a confronto queste due parole: resistenza e resilienza . Resilienza è un termine al quale da tempo viene conferito un significato  specificamente psicologico, come capacità di riorganizzazione e rinnovamento personale, tali da consentire di far fronte ad eventi nuovi, traumatici e/o stressanti in modo da favorire le capacità di riadattamento e di crescita della persona.  A dire il vero io ho sentito usare la parola resilienza soprattutto col significato suindicato ed anzi mi ero formata una mia idea per la particolare assonanza che riscontro tra i termini resiliente e silente . Praticamente, riducendo la cosa ad una formula matematica, nella mia mente:  Resistenza + Silente = Resilienza. In effetti la si potrebbe leggere così, però il dizionario Treccani evidenzia l'uso della parola anche in ambito tecnico industriale sia per materiali vari e strutture che per i tessuti,

25 aprile: la liberazione ai tempi del Coronavirus

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Una festa della liberazione quella di questo 25 aprile senza libertà: siamo tutti agli arresti domiciliari per causa del malefico Coronavirus. Paradossalmente è addirittura più libero chi può scegliere di recludersi volontariamente in casa per proteggere se stesso ed i propri familiari piuttosto che chi è obbligato ad uscire ed a recarsi comunque al lavoro perché coinvolto in attività fondamentali per la sussistenza della popolazione. Non parlo solo degli operatori sanitari e delle forze dell'ordine, ma di operai, commercianti, netturbini, badanti ed ancora tanti altri, che hanno continuato a mettere a rischio la propria salute per recarsi quotidianamente al lavoro in tutte le fasi di questa pandemia. Una delle cose che il Coronavirus ci ha insegnato dunque è che la libertà è un concetto molto relativo, solitamente limitato ad un certo numero di scelte percorribili offerte dal contesto di realtà. Del significato e del valore della libertà credo di avere già parlato altrov

La giornata del libro e delle rose

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Si celebra oggi la Giornata Mondiale del Libro e del diritto d'autore: una ricorrenza istituita a livello internazionale con una risoluzione dell'UNESCO nel corso della Conferenza generale tenutasi a Parigi il 15 novembre 1995. L'idea nasce come momento di sensibilizzazione culturale sul valore della lettura e della scrittura e trae le sue origini da un'antica usanza catalana, fondata su di una leggenda medievale. Inizialmente la data in Catalogna era fissata in un giorno diverso, il 7 di ottobre, ma venne poi scelto il 23 aprile in onore dell'anniversario di morte di Cervantes: il 23 aprile in verità ricorre anche la data di morte di Shakespeare, benché calcolata su un diverso calendario, quello giuliano diverso dal calendario gregoriano in base al quale è ricordata la morte di Cervantes. Il calendario giuliano era quello in uso ai tempi di Shakespeare in Inghilterra ed in realtà l'evento è accaduto dieci giorni dopo il 23 aprile nel calendario gregoriano.

Utilità delle rubriche settimanali in un blog

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Non ho mai utilizzato fino ad oggi il sistema delle rubriche settimanali nel blog: vado quindi a parlare di un argomento che considero rilevante, ma che a causa della mia difficoltà di adattamento a sistemi di  regole preconfezionate , non ho mai preso seriamente in considerazione e rispetto al quale temo che difficilmente cambierò strada. Devo riconoscere tuttavia che la presenza di rubriche settimanali in un blog funziona spesso come una ritualità rassicurante per la ripetizione ciclica degli argomenti, che possono essere di specifico interesse in rapporto alle diverse fasce di lettori. Andiamo di seguito ad esaminare quindi quali possono essere i vantaggi dell'utilizzo delle rubriche dedicate ad  un particolare argomento: La presenza di una scaletta settimanale soccorre le crisi di creatività del blogger. Se non avete idea di cosa scrivere oggi, ecco che vi viene in aiuto la vostra scaletta: oggi è mercoledì e voi avrete, per dirne qualcuna, da scrivere un breve raccont

Giornata mondiale della terra 2020

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Questa mattina anche Google ci ricorda nella sua pagina iniziale che oggi ricorre la 50° edizione della giornata mondiale della terra : si tratta di una celebrazione dedicata all'ambiente ed alla tutela della natura, istituita appunto 50 anni fa dalle Nazioni Unite e fissata al 22 aprile. Google ci ha offerto un simpaticissimo doodle animato dedicato alle api. Quest'anno, essendo ancora in corso l'emergenza Covid, le iniziative, le manifestazioni e gli eventi a favore dell'ambiente sono strutturati in modo diverso dal solito: verranno usati canali di comunicazione multimediali ed in alcuni casi interattivi.  Le Nazioni Unite per l'occasione di oggi hanno creato un gioco interattivo: Mission 1.5   dove è possibile accedere ad un gioco online e votare, rispondendo ad una breve intervista, le soluzioni ritenute migliori per la tutela del clima. I risultati delle interviste verranno raccolti e presentati ai diversi governi in forma di proposte con l'invito

Chiacchiere e tabacchere e’ lignamm o’ Banco ‘e Napule nun ne ‘mpegna!

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"Chiacchiere e tabacchere e' lignamm o' banco 'e Napule nun ne' mpegna!" è un modo di dire tipicamente partenopeo, un aforisma antico che potrebbe essere tradotto con un'altra frase diffusa e forse meglio conosciuta in lingua italiana, che recita: "Le chiacchiere stanno a zero" ovvero non contano nulla. La traduzione letterale del proverbio napoletano è: "Chiacchiere e tabacchiere di legno non hanno alcun valore e non vengono impegnate dal Banco di Napoli" . Cosa volevano significare i nostri nonni con questa frase? I saggi ci insegnavano a non dare peso alle sbruffonate ed alle millanterie della gente che parla a volte senza neanche sapere di cosa, ma solo per dimostrare la propria presunta grandezza e superiorità. Bene, niente da fare: il Banco di Napoli questo genere di cose non le prende in considerazione e non le impegna! Chi è poi che ricorre alle chiacchiere ed alle vacue ed infondate vanterie? Si tratta ovviamente di

One world together at home: il concerto a favore dell'OMS

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One world together at home è il concerto virtuale trasmesso in diretta nella notte tra il 18 ed il 19 aprile con lo scopo di raccogliere fondi da devolvere all'OMS per sostenere l'Organizzazione Mondiale della Salute nella lotta contro il covid-19. L'evento è stato organizzato da Lady Gaga e Global Citizen ed ha visto la partecipazione di molti artisti di primo piano, che hanno trasmesso in diretta streaming ed attraverso le reti televisive le proprie performances musicali, intervallate da testimonianze di medici ed operatori sanitari coinvolti in questa guerra contro l'epidemia. Quattro giorni fa Trump, il presidente USA ha annunciato la sospensione dei finanziamenti all'OMS: l'Organizzazione Mondiale della Salute, a suo giudizio, ha fallito nel prevedere e prevenire la pandemia da Covid-19, ma forse soprattutto ha il torto di essere un'organizzazione internazionale e sovranazionale non necessariamente allineata agli interessi ed alle guerre statunit

Allarme Coldiretti: a rischio la filiera alimentare

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"Dacci oggi il nostro pane quotidiano" recita un verso della preghiera più universale della nostra cultura: è una di quelle preghiere antiche ed essenziali nella sua semplice umiltà e che rimanda al bisogno primario di nutrimento: una cosa per la quale oggi  non sono in tanti a pregare perché viene data per scontata. Oggi siamo lontani dal comprendere la fatica di lavorare la terra per ottenerne frutti: molti di noi consumano alimenti immessi sul mercato dall'industria agro-alimentare senza avere un'idea di come e dove vengano prodotti. A quanto pare anche i nostri dirigenti politici non hanno le idee molto chiare su chi, come e con quali strumenti provveda a riempire gli scaffali dei supermercati dove acquistiamo il nostro cibo: la Coldiretti ha dedicato negli ultimi giorni una serie di articoli che segnalano le difficoltà che si stanno generando nelle filiere produttive in seguito alle prolungate restrizioni legate all'epidemia da Covid 19:  Sembra

A quelli che sono andati via in questa primavera

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Oggi desidero dedicare un pensiero alle migliaia e migliaia di persone partite nel corso di questa terribile epidemia: i numeri delle statistiche quotidiane ogni mattina trasmessi dagli organi di informazione. Quelle persone andate via senza un saluto e senza che nessuno potesse accompagnarle nell'estremo viaggio, quei volti anonimi, devastati dalla solitudine e dalla malattia. Quella speranza di un riposo sereno tra i propri affetti, quell'attesa tradita, quella fiammella soffocata dal vento implacabile di ali mortali. Un pensiero che oggi non riesco a sciogliere in pianto, né in preghiera: solo un pensiero a cui non posso dare un senso, ma interamente donato, uno spazio di memoria nella mente e nell'anima di questa nostra indecifrabile umanità. PARTITI A PRIMAVERA Attende nel porto, screziato dalla foschia che sale dal mare, il vascello bianco ancorato all'anello di ferro: immoto ormeggio alla pietra. E si snoda sui sassi in silenzio, coi v

L'errore del TGCOM 24: in morte di Luis Sepulveda

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Ieri ho letto tante cose sulla morte di Luis Sepulveda, anzi per la verità credo di aver appreso sul suo conto tantissime informazioni che ignoravo: confesso che di questo autore conoscevo in parte solo la militanza politica e la storia della gabbianella ed il gatto e tuttavia anch'io come tanti sono rimasta folgorata sulla strada di Damasco (come si suol dire) leggendo sui social i caratteri cubitali dell'assurdo titolo, falsamente attribuitogli, del capolavoro di Gabriel Garcia Marquez . Con Marquez (confesso anche questo) ho avuto ed ho (perché la letteratura è immortale) un rapporto di altra natura, nel senso che ho letto diversi dei suoi romanzi e ne sono sempre rimasta colpita, sorpresa ed affascinata al punto di adorarlo. Ieri pomeriggio il TGCOM 24 ha pubblicato le sue scuse per l'accaduto, recriminando sul grave errore , che lo ha fatto finire nel tritacarne mediatico : dispiace per loro e per l'operatore o il giornalista che ha composto il titolo della

La mia parola di oggi: attesa

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Se avete dato un'occhiata ai post precedenti, avrete di certo intuito che la quarantena mi sta facendo quest'effetto, almeno negli ultimi giorni: la mia mente gira intorno a queste parole: attesa, attendere, aspettare. Credo quindi sia il caso di affrontare la cosa, cioè la parola per se stessa in modo diretto e senza ulteriori indugi. Attesa è un sostantivo, ma in realtà anche il participio passato del verbo attendere , derivato dal latino che possiede una voce verbale identica: attendere . La parola è composta da ad (verso) e tendere (protendersi, mirare, aspirare) insomma descrive il tendere verso qualcosa. Questo implica necessariamente la presenza di un obiettivo capace di sostanziare di significato la posizione di attesa . Aspettare è un verbo di significato molto simile, ma forse non proprio identico, a quello di attendere: aspettare deriva anch'esso dal latino aspectare che indica il convogliare l'attenzione visiva su qualcosa, guardare con attenzione.

Aspettando Godot: il tempo di ripetersi

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"Aspettando Godot" è un'opera teatrale di Beckett, un autore un po' angosciante (ne convengo)  e di cui credo di avere visto una versione televisiva prima di leggerne il libricino: come suggerisce lo stesso titolo, si tratta di un dramma giocato sul concetto di attesa: attesa spesso presente nella nostra vita e capace all'apparenza di fermare il corso del tempo, ma in realtà forse soltanto degli eventi. Si tratta di un dramma volutamente carico di simbolismi: il trascorrere del tempo e l'immobilità vengono rappresentati dalla vita vegetale, l'albero presente sulla scena, ancorato alla terra con le sue radici ed impossibilitato quindi a muoversi, ma che al tempo stesso funziona da metro del tempo, simbolizzando, nell'avvicendarsi delle stagioni, la durata e la ripetizione del ciclo vitale. L'opera di Beckett vuole, a mio avviso, essere graffiante ed esprimere un giudizio etico prima ancora che filosofico sul senso della vita: trascorriamo la

Il deserto dei Tartari: il senso dell'attesa

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Nel corso di questi lunghi giorni di quarantena e forzata inattività mi sta accadendo di ricordarmi e ripensare spesso ad una vecchia lettura fatta tanti anni fa da giovane: si tratta di un romanzo che non ritrovo più nei miei scaffali e che forse sarà andato perduto nel corso di qualcuno dei miei numerosi traslochi o che forse ho prestato in giro e poi... dimenticato. Parlo del romanzo di Buzzati: "Il deserto dei Tartari". Ne conservo una memoria vivida per la particolare suggestione vissuta da me per la prima volta tra le righe di quel libro: il paesaggio immenso, immobile e deserto, il clima di attesa carica di tensione del protagonista e di quegli sfocati personaggi che gli si aggirano intorno, i sogni eroici fantasticati nella mente ed il tempo che trascorre inesorabilmente consumando la vita. L'intreccio della storia nella mia lettura non ha avuto alcuna importanza, ma quello che invece mi colpiva profondamente era proprio il vissuto di quell'attesa pr

Maschere e mascherine

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Mi ritrovo oggi a riflettere su come cambia il significato delle parole nel corso del tempo ed in base agli eventi che si susseguono nella storia. Cambiano i significati anche di parole semplici, quelle con valore puramente denotativo e pertanto capaci di riferirsi e rappresentare semplicemente un oggetto concreto, come appunto la parola " Maschera " . Fino ad oggi associavamo la maschera al carnevale ed ancora di più la mascherina alle feste carnevalesche dei bimbi o anche, volendone cogliendone l'accezione figurata, la associavamo alla finzione, all'interpretazione di un ruolo ed alla menzogna che copre il vero volto delle persone.  Oggi invece se parliamo di maschere e soprattutto di mascherine pensiamo a tutt'altro, vale a dire ai dispositivi di protezione sanitaria dal contagio da Covid-19: il carnevale è passato da un pezzo e le mascherine sono uno degli argomenti più frequentemente discussi in questo periodo. La copertura del volto che rappre

Buona Pasqua di rinascita

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La Pasqua è la festa di Primavera, la stagione della rinascita, la resurrezione di Cristo per i credenti, ma, da qualunque verso vogliamo guardarla, è comunque la festa delle promesse e della speranza. Oggi tutto questo sembra amaramente paradossale: l'aggiornamento ufficiale del Ministero della Salute, pubblicato ieri 11 aprile, alle ore 17,00 conta in Italia 152.271 casi totali di infezione da Covid-19 di cui 100.269 attualmente positivi, 19.468 morti e 32.534 guariti. I casi di positività sono tornati ad aumentare in Lombardia e le misure restrittive sono state ancora prorogate. La speranza oggi arriva dalla Cina, dove la sperimentazione di un nuovo vaccino pare abbia raggiunto la fase 2, ovvero si inizia a sperimentarne l'efficacia su esseri umani. Se tutto va bene il vaccino potrebbe essere pronto in autunno: nel frattempo comunque il numero di morti continuerà ad aumentare. I morti che contiamo sono quelli il cui decesso è seguito ad una diagnosi accertata di infez

Traffico clandestino di pastiere napoletane (anche la ricetta)

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Carissimi amici vorrei augurarvi la Buona Pasqua: lo so, non è il periodo adatto per farsi gli auguri e festeggiare. Le pasticcerie sono chiuse ed ai forni che restano aperti è stato vietato di produrre e vendere pastiere e casatielli: una vera cattiveria! Lo so, l'intenzione è buona: si vogliono evitare assembramenti e code per l'acquisto delle leccornie pasquali al nobile fine di contenere la diffusione del contagio da Covid-19 e però sono sacrifici! Praticamente ci tocca fare tutto da soli in casa nostra che tanto almeno di tempo ne abbiamo: fortunatamente non è stata ancora vietata la vendita di farina, uova, ricotta, burro, latte e grano, quindi qualcosa arrangeremo. Un quotidiano irriducibilmente razzista (non facciamo nomi) si è fatto notare per avere grossolanamente accusato i napoletani di non rispettare le regole di quarantena ed isolamento domiciliare imposte dall'emergenza Covid ed in più di rendersi colpevoli in questo periodo pasquale di un traffico clan