Sono un paio di giorni che continua a ripresentarsi alla mente questa famosa frase di Brecht : "Ci sedemmo dalla parte del torto, visto che tutti gli altri posti erano occupati" Dovrò parlarne per liberarmene... non riesco a collocarla in un'opera specifica, ma si tratta di una di quelle frasi, riprese spesso in occasioni e fatti di attualità diversi, ed in merito alla quale sono stati scritti fiumi di parole. Anche questa mia riflessione probabilmente è stimolata da qualcosa che ho sentito in giro, dunque, vediamo: cosa vuol dire dalla parte del torto ? Ecco: la parte del torto è quella dei diseredati, quella di coloro che non hanno voce o la cui voce non viene ascoltata. Allora perché non dire dalla parte degli ultimi e dei miseri, visto che, sul piano logico non è affatto escluso che essi possano avere ragione e che anzi, di fatto, ce l'abbiano avuta in tante occasioni? Certo sul piano logico è così, ma sul piano storico e su quello di realtà...
Il mondo è esattamente ciò che ciascuno si immagina che sia: questa la traduzione letterale del vecchio adagio partenopeo "O munn è comm un so fà 'ncapa" o ancora se lo preferite, la vita è un sogno. Forse a qualcuno può sembrare un paradosso: la realtà esiste, voi mi direte, aggrappandovi convulsamente al bracciolo di legno della vostra poltroncina per tastarne la materia ed assicurarvi che esso sia reale. Cosa volete che vi dica? C'è chi ci crede a questa storia della realtà, anche se da un punto di vista filosofico il noumeno , la cosa in sé , per intenderci, quella che stando ad Immanuel Kant, dovrebbe essere senza bisogno di farne esperienza, in realtà esiste solo nella mente (come volevasi dimostrare) a differenza del fenomeno , che è il bracciolo al quale vi state convulsamente attaccando e che come tutti sappiamo corrisponde alla integrazione percettiva visiva, tattile, etc. insomma un oggetto che solo voi percepite così, con quelle dimensioni, quella co...
"Eri un pero e non producevi frutti: ora che sei santo, che miracoli potrai mai compiere?" Questa la traduzione in lingua italiana di quanto enunciato nel titolo: un proverbio che ho sentito ripetere e raccontare diverse volte da qualcuno dei nonni della mia famiglia. Ho cercato di capire se l'origine regionale del proverbio sia effettivamente nostrana, ma non ho trovato un granché. Io comunque l'ho sentito enunciare in dialetto napoletano e lo considero parte della mia cultura popolare. A proposito di antichi proverbi popolari, credo di avere già rilevato tempo addietro che nulla è più profondo e vicino alla realtà della vita quanto i proverbi popolari. I proverbi infatti, sono contraddittori ed incoerenti tra loro, come lo è la realtà della vita: anche voi avrete notato che esiste un proverbio per ogni circostanza ed uno anche per la situazione esattamente opposta, ma torniamo ora a quello che ho scelto oggi. Si tratta di un modo di dire derivato da una p...
Cari amici, nonché lettori e smarriti naviganti del web, con il mio augurio di buona domenica oggi, mi sembra giusto proporvi una poesia dedicata alle stelle. Come un pensiero che galleggia nel firmamento, trafitto dallo sguardo accorato di un desiderio o di una pena fantasticata nella materia viva di un fiato che soffia ancora in terra. Cielo Stellato Gocce di luce, scintille sbriciolate, dondolio sommesso che assorbe lo sguardo e vi insinua un pensiero d'immenso. Presenti, benché forse lontane e in ascolto di chi si confida. Ogni stella nasce da un piccolo sogno, una lacrima, un sospiro sperato, come umile scheggia allo sguardo e infinito rovente al pensiero. Ogni stella smarrita nel gran firmamento, galleggiando raggiunge qualcuno degli animi soli che vagabondi tremano tra il c...
Foto di Vin.cen. Parlare delle parole è riflessione su se stessi. Le parole sono materializzazione del pensiero, sono gioco, sono conoscenza, emozione, manipolazione, ed ancora molto altro. A volte scorrono a fiumi ed altre mancano, perché un pensiero ed una emozione non possono essere interamente materializzati nelle parole. Accade che piovano sulla pelle, come petali profumati, avvolgendoci nella loro aura. Accade che graffino e feriscano. Io oggi voglio provare a giocarci, perché le parole sono anche suono, melodia, ritmo, frammenti di specchio o perfino qualche volta, solo rumore... Ci son parole che non fanno rumore: sono leggere come una piuma, sfiorano appena al passare del vento, come carezze cadute per caso a ricordarti che la tua pelle avverte solo il magico fiato. Ci son parole che non fanno rumore: sono leggere come una piuma, candida e piena di movimento che fa il solletico s...
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