Il mistero della mamma scomparsa (parte dodicesima)
Il ritorno del sole la sorprese raggomitolata sul mucchietto di paglia, avvolta stretta nella coperta sdrucita consegnatale da quell'ospite sconosciuto: rabbrividiva nel dormiveglia indugiando sulla soglia del nuovo giorno. Leonarda... ripeté a se stessa ed aprì gli occhi.
Si tirò in piedi avvolgendosi addosso la coperta come un mantello ed a piccoli passi si avvicinò alla finestrella per sbirciare il cielo: era plumbeo, aria di neve. Per un attimo rimpianse i soffici guanciali della mansarda dove aveva vissuto a casa del dottore, ma fu appena un attimo, poi sorrise e con il senso pratico appreso dalla vecchia Sara si chiese come avrebbe potuto rimettersi in cammino.
Le occorrevano calzature adatte al fango ed all'erba bagnata, ma non ne aveva e non aveva neanche denaro: insomma era andata ad impantanarsi in un posto più scomodo di quello da cui era fuggita solo il giorno prima, ma... ora poteva decidere da sola il da farsi e perciò stabilì bene a se stessa che se la sarebbe cavata.
Poteva lavorare per racimolare qualcosa: ecco cosa avrebbe fatto. Si riordinò alla meno peggio, ripiegò e ripose i pochi oggetti che aveva con sé nel suo zaino ed uscì dalla stalla per andare a cercare il contadino della sera prima, non dovette penare molto: lo trovò già fuori che stava per andare a curare il suo campo poco distante.
- Buongiorno! - cominciò Leonarda e dopo una breve esitazione, continuò: - senta, non conosce nessuno in paese che cerca operai o lavoranti? -
Il contadino la squadrò nuovamente dalla testa ai piedi:
- Buongiorno, è brutta oggi, è freddo... non so, cosa sa fare? -
Leonarda esitò: - posso fare qualunque cosa se me la spiegano - rispose infine.
L'uomo sorrise ed aggiunse: - Stanno raccogliendo le arance nella fattoria in fondo al villaggio, mi sembra cercassero braccianti...
- Grazie, grazie di tutto, arrivederci.
Ribatté la donna ed intanto si avviava nella direzione indicatale: non aveva mai raccolto frutta in realtà o non ricordava di averlo mai fatto, ma certo come avrebbe potuto saperlo?
Corrugò la fronte e la ruga guizzò sul viso per un istante fino ad imprimere una piega amara alle labbra: rimase così con lo sguardo assente, intento in un pensiero lontano ed irraggiungibile, mentre percorreva a grandi falcate il sentiero verso la fattoria.
Tutto da questo momento era nuovo e sconosciuto e... inutile negarlo, c'era anche qualcosa di molto simile alla paura nel guazzabuglio di rabbiose incertezze che ora le bruciavano dentro, implodendo una energia nuova e per lei del tutto sconosciuta.
Si tirò in piedi avvolgendosi addosso la coperta come un mantello ed a piccoli passi si avvicinò alla finestrella per sbirciare il cielo: era plumbeo, aria di neve. Per un attimo rimpianse i soffici guanciali della mansarda dove aveva vissuto a casa del dottore, ma fu appena un attimo, poi sorrise e con il senso pratico appreso dalla vecchia Sara si chiese come avrebbe potuto rimettersi in cammino.
Le occorrevano calzature adatte al fango ed all'erba bagnata, ma non ne aveva e non aveva neanche denaro: insomma era andata ad impantanarsi in un posto più scomodo di quello da cui era fuggita solo il giorno prima, ma... ora poteva decidere da sola il da farsi e perciò stabilì bene a se stessa che se la sarebbe cavata.
Poteva lavorare per racimolare qualcosa: ecco cosa avrebbe fatto. Si riordinò alla meno peggio, ripiegò e ripose i pochi oggetti che aveva con sé nel suo zaino ed uscì dalla stalla per andare a cercare il contadino della sera prima, non dovette penare molto: lo trovò già fuori che stava per andare a curare il suo campo poco distante.
- Buongiorno! - cominciò Leonarda e dopo una breve esitazione, continuò: - senta, non conosce nessuno in paese che cerca operai o lavoranti? -
Il contadino la squadrò nuovamente dalla testa ai piedi:
- Buongiorno, è brutta oggi, è freddo... non so, cosa sa fare? -
Leonarda esitò: - posso fare qualunque cosa se me la spiegano - rispose infine.
L'uomo sorrise ed aggiunse: - Stanno raccogliendo le arance nella fattoria in fondo al villaggio, mi sembra cercassero braccianti...
- Grazie, grazie di tutto, arrivederci.
Ribatté la donna ed intanto si avviava nella direzione indicatale: non aveva mai raccolto frutta in realtà o non ricordava di averlo mai fatto, ma certo come avrebbe potuto saperlo?
Corrugò la fronte e la ruga guizzò sul viso per un istante fino ad imprimere una piega amara alle labbra: rimase così con lo sguardo assente, intento in un pensiero lontano ed irraggiungibile, mentre percorreva a grandi falcate il sentiero verso la fattoria.
Tutto da questo momento era nuovo e sconosciuto e... inutile negarlo, c'era anche qualcosa di molto simile alla paura nel guazzabuglio di rabbiose incertezze che ora le bruciavano dentro, implodendo una energia nuova e per lei del tutto sconosciuta.
*__*
RispondiEliminaBello, bello, bello!