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Il riso fa buon sangue

"Il riso fa buon sangue" è un proverbio antico, ben conosciuto e diffuso da molto prima che innumerevoli studi scientifici dimostrassero incontrovertibilmente, quanto faccia bene al nostro organismo ed alla nostra salute sentirci contenti, raccogliere soddisfazioni, gratificazioni e convalide positive di noi stessi. Questo a riprova che l'antica saggezza e gli usi popolari non vanno mai sottovalutati, ma al contrario studiati per comprenderne il senso e la verità più o meno nascosta che contengono.

Del potere terapeutico della risata e del suo uso in medicina, ho già parlato una volta soltanto in questo vecchio post, che credo valga la pena di rispolverare ed approfondire. All'epoca quel post fu ispirato dal ricordo di una esperienza vissuta direttamente durante un corso di Psicomotricità: per noi adulti e potenziali formatori o terapeuti, gli esercizi proposti dal tutor risultavano anche imbarazzanti e per svolgerli al meglio era certamente necessario liberarsi da quella ingessatura professionale, che parecchi bacchettoni tra noi conservano.

Ridere è gratis e fa buon sangue: la cosa è stata studiata e comprovata fin dal 1960 ad opera di Norman Cousins: questo signore era un pacifista convinto, il che basterebbe a dimostrarne umanità ed intelligenza, ma la natura decise di fargli guerra e lo fece ammalare: era cardiopatico e soffriva di spondilite anchilosante fin dai 45 anni di età. Insomma non se la passava tanto bene e probabilmente non aveva poi questa grande aspettativa di vita. A un certo punto Cousins si stancò di prendere antalgici e cortisonici e di intristirsi per i suoi problemi di salute e decise che forse è meglio ridere per un giorno che piangere per cento anni, sicché sospese i trattamenti tradizionali e si inventò una sua terapia molto personale.

La terapia della risata e la scienza che la studia, la gelotologia, sono stati praticamente inventati da Norman Cousins, che ha usato se stesso come cavia: interrotti i trattamenti farmacologici tradizionali, lui si è curato guardando film comici e divertenti, quelli dei fratelli Marx e seguendo alcune norme dietetiche della medicina ortomolecolare (nel suo caso alimentazione naturale e dosi massicce di vitamina C). Non è che sia riuscito a guadagnarsi la vita eterna, ma ha vissuto per altri trent'anni senza farmaci, riuscendo a recuperare buona parte delle limitazioni fisiche e per giunta divertendosi un bel po'. Dopo ha scritto dei libri su questa propria esperienza e da lui hanno preso spunto tutti gli altri.

Patch Adams è arrivato subito dopo: è lui l'inventore della clownterapia, ancora oggi praticata da tanti volontari specialmente negli ospedali infantili. "La salute si basa sulla felicità" lui diceva. Oggi esistono numerosi studi, che confermano quanto il buon umore, la serenità, gli abbracci e le risate possano migliorare la prognosi di svariati tipi di pazienti, ma al di là di questo, Adams è certamente condivisibile, quando sostiene che, indipendentemente dal decorso della malattia e dalla durata della vita, ciò che conta è la qualità della vita vissuta. Da questo punto di vista il divertimento e le risate sono un ingrediente indispensabile.

Ridere comporta una serie di espirazioni forzate, solitamente accompagnate ad una emissione vocale: si ride con le vocali infatti (ahah, eheh,ihih,ohoh,uhuh) a volte con lacrimazione ed a volte fino a togliere il fiato (l'ispirazione è infatti bloccata). La risata è molto più frequente nei bambini che negli adulti, normalmente più seriosi ed ingessati, solo gli esseri umani sono capaci di ridere e l'atto di ridere sortisce alcuni importanti effetti fisiologici: l'organismo riduce lo stress, limitando il rilascio di adrenalina e cortisolo, rilascia endorfine, antalgici naturali e rafforza il sistema immunitario, incrementando la quantità di anticorpi.

Oltre a tutto questo ridere è gratis e tanto dovrebbe bastarvi, ma già so che obietterete che esistono anche risate amare (dei cui effetti non vi parlerò oggi) ed è vero, ma non dimenticate mai che la capacità di ridere, come il linguaggio, sono specifici della specie umana. Scrivo questo post per rivendicare il diritto di ridere, quindi a favore di chi fa satira (e ne viene insultato) e contro tutti i bacchettoni e moralisti, che ci hanno rimproverato per quelle due risate (giusto due) che ci sono scappate leggendo gli screenshot delle chat di #inpsperlafamiglia. Per favore: siamo messi così male... se capita che scappi una risata lasciateci ridere in pace!







Commenti

  1. A me fa ridere quando scrivi blog antifascista perché se in Italia togli questi idioti non rimane nemmeno una persona.

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    1. Ti sbagli Gus: gli antifascisti ci sono e sono in tanti. :-) forse vuoi dire che se riescono ad affermarsi definitivamente, come pare stiano facendo con l'aiuto dell'attuale governo, la gente come me deve espatriare? Vedremo, comunque dicono che la vecchiaia in Portogallo sia gradevole :)

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  2. Dici bene.
    É gratis, salutare, illuminante per il corpo e per la mente.
    Insomma, perché ci sono tanti musi lunghi in giro?
    Io rido e sorrido sempre, nonostante tutto.

    P.S. Hai citato la clownterapia. Per un periodo mia madre la faceva in ospedale, ma per mancanza di tempo ha smesso.
    Amavo vedere gli spettacolini che preparava.

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  3. Ridere fa bene al corpo e allo spirito e più si invecchia e più si dovrebbe praticare la risata, quella spontanea, aperta, vera, ricca di belle emozioni, frutto di leggerezza che non vuol dire superficialità bensì consapevolezza che la vita va vissuta, al presente, come la vivono appunto i bambini. Sì, io l’ho imparato stando quotidianamente con loro.
    sinforosa

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    1. Giustissimo Sinforosa: bisogna saper ridere di se stessi, della vita e delle situazioni comiche che capitano. La risata è leggera, ma non cattiva... ecco, magari maliziosa qualche volta. Grazie Sinforosa.

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  4. Sono fortunato. Il sorriso non manca mai, specie quando c'è da sdrammatizzare, perché le cose brutte, quando accadono, sono accadute. Inutile piagnucolarci sopra. Questo non vuol dire ridere da ebeti, ma approntare una filosofia di vita che aiuti a superare. E ridere di se stessi è il top della maturità, aiuta a non prenderci mai troppo sul serio, a rispettare il prossimo, a riconoscere i limiti.
    Chi non sorride è triste dentro.

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    1. Grazie Franco: hai colto esattamente il senso che volevo dare al post.

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  5. Cerco sempre e continuamente il piacere della risate, spesso anche fuori luogo, prendendo pure in giro me stessa anche se non dovuto...meglio una salutare risata che mille medicine, lo diceva sempre mio padre che era un chirurgo e aveva sposato una farmacista..che strana combinazione vero?
    Abbraccio con un bel sorriso

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    1. Tuo padre aveva ragione da vendere, ma non so se la mamma farmacista fosse del tutto d'accordo :-D Grazie Nella, buona liberazione.

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  6. Ridere è una delle cose che mi più mi piace fare. Mi dà proprio soddisfazione, sento che mi ossigena il sangue, sento che poi sto meglio, col cuore gonfio d'allegria.
    E si, non ho davvero dubbi che faccia bene :)
    Buona serata.

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    1. Credo che sia così un po' per tutti, ciascuno a suo modo con la sua risata. Grazie Dama, buongiorno.

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