La sacralità del pane
I miei nonni, tutti e quattro i miei nonni, erano contadini e per loro il pane era sacro: il pane non si può buttare via, si riutilizza, bagnandolo per farne polpette o farciture di vario genere, può essere grattugiato per farne pangrattato per impanare cotolette ed ogni altro ben di dio, nel peggiore dei casi può essere bagnato e sbriciolato per alimentare galline e maiali. Il pane a tavola non può essere capovolto, cioè messo sottosopra, perché contiene il corpo divino, il pane si condivide col viandante o il pellegrino che al confine del campo ti chiede da bere e quando questo capitava mia nonna gli offriva anche il pane con l'olio ed il pomodoro fresco schiacciato dentro.
Il pane non si deve buttare via, mai, perché c'è gente che non ne ha e se a te ne avanza puoi offrirlo a qualcuno che può averne bisogno nel vicinato. Il pane si inforna la domenica nel forno a legna ad avambracci nudi e volto avvampato dal calore ed è buono da mangiare per tutta la settimana, però la domenica si infornano anche pizze e panini dolci: una festa! Questo ho imparato dai miei nonni: calpestare il pane è la peggiore delle ignominie, il disprezzo per la grazia di dio e per il frutto della fatica di uomini e donne, che lo hanno portato a casa col sudore del loro lavoro.
Il 2 aprile a Torre Maura nella periferia di Roma, una squadra di fascisti ha calpestato il pane che apparteneva ad un gruppo di persone di etnia rom, trasferiti in quella località da un altro centro di accoglienza: in tutto una settantina di persone tra cui 33 bambini e 22 donne. Come è possibile calpestare il pane? Calpestare il pane di un bambino stanco del viaggio? E soprattutto perché?
Il fatto che l'hanno calpestato significa che il pane è un Valore invidiato, importante.
RispondiEliminaSi è un valore importante: nutrimento, umanità, condivisione. Grazie Gus
EliminaIl pane è parte della nostra vita. È la moneta in cambio del nostro lavoro. Il pane è ricchezza, è futuro.
RispondiEliminaAnche io ho avuto dei nonni contadini e il pane era sacro. Ricordo che, da bambina, era la merenda migliore, con un po' di olio e pomodori dell'orto o con un filo di zucchero sopra. Il pane ci rappresenta meglio di un ritratto. Calpestarlo è infangare il nostro passato, il presente e il futuro. Ma voglio sperare che quelle bestie siano destinate a sparire. Travolti dalla loro stessa violenza.
Me lo auguro tanto anch'io Mariella!
EliminaPane dei disperati calpestato da altri derelitti, una guerra tra poveri osservata con falso moralismo da chi le provoca, da chi le causa, da chi le foraggia.
RispondiEliminaDa chi il pane lo butta via se non è fresco di un paio d'ore al massimo.
Secondo le cronache sono stati i militanti di Casapound e Forza Nuova a fare questo: non so se la povera gente lo avrebbe fatto. Una cosa vergognosa.
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