25 Aprile: Libertà e liberazione
Oggi è il 25 aprile e si celebra la ricorrenza della liberazione dal nazi-fascismo: questo lo sappiamo tutti e da questa mattina, ma anche dai giorni scorsi in verità, non si parla d'altro. La festa è una ricorrenza istituzionale importante e sottolineo istituzionale, perché uno dei motivi di scandalo quest'anno è stata la mancata partecipazione del ministro degli interni (carica istituzionale, n.d.r.) alle celebrazioni ufficiali della ricorrenza. Non si dovrebbe indossare la divisa di un partito politico, quando si riveste un ruolo istituzionale: benché da molti anni la sensazione sia quella di vivere in un paese più partitocratico che democratico (dove partitocratico sta per oligarchico, la famosa casta, n.d.r.) almeno la faccia uno dovrebbe cercare di salvarla, ma niente. I partiti di estrema destra, come quello dell'attuale ministro degli interni, non festeggiano il 25 aprile: in quella data infatti il fascismo è stato sconfitto definitivamente nel nostro paese e di conseguenza i fascisti hanno poco da festeggiare. Questo è quanto e non mi dilungherò oltre sull'argomento, ma è importante rendere chiaro per tutti quale sia la pasta dello schieramento politico attualmente al governo.
La liberazione è l'atto che conduce ad una condizione di libertà: la guerriglia partigiana, i morti, gli eroi, che hanno retto la tortura senza tradire i compagni, la perfidia e l'arroganza del fascismo, che aveva sdoganato e legittimato delinquenti comuni, per farne squadristi capaci di tacitare ogni dissenso con la violenza sadica e gratuita contro una popolazione inerme, la popolazione italiana (n.d.r.) tutto questo è ciò che affiora e viene rispolverato nella memoria ad insegnamento e monito anche per le generazioni future ogni anno, appunto in questa data.
Cosa è dunque la libertà? Facile rispondere che la libertà, come valore ideale ed astratto, così come è concepito nella nostra mente, di fatto non trova riscontro nella vita reale. Libertà nel quotidiano della nostra vita è un valore che va di volta in volta contestualizzato e spesso diventa sfuggente, definito da linee sottili e sfumate: di come possano funzionare la manipolazione del consenso e la mistificazione ho già accennato qualcosa in questo post, ma oggi voglio riferirmi a quelle che sono state le migliori definizioni di libertà nel mio giudizio:
- La libertà è libertà dal bisogno: non è libero, chi soffre la fame o comunque non ha abbastanza da poter soddisfare i propri bisogni primari incluso quello di rimanere vivo.
- La libertà è partecipazione: non è libero chi non può comunicare, esprimere e condividere il proprio pensiero, la propria opinione e le proprie emozioni.
- La libertà è la possibilità di scegliere tra il più ampio numero di alternative possibili: non è libero chi non ha opportunità o alternative per la sua scelta, né chi non possiede una consapevolezza adeguata per scegliere con sufficiente cognizione delle conseguenze. Detto in parole semplici: l'ignoranza rende schiavi.
La realtà, per sua definizione, ci crea delle limitazioni: la nostra stessa vita è limitata dai confini di spazio (il corpo) e di tempo (la durata della vita) nel cui ambito giochiamo la nostra esistenza, affrontando tante altre difficoltà ed ogni limite che riusciamo a superare è un piccolo spazio di libertà che abbiamo acquisito. La libertà implica coscienza e conoscenza, ma anche serenità ed accettazione. E per voi? Cosa è la libertà?
La morte della libertà
RispondiEliminaL'Io di una persona ha meccanismi antagonisti alle necessità disposte dall'esercizio del potere. Il desiderio intimo di ogni essere umano è vivere di cuore, di animo, di calore, di scambio. Ma dato che il potere è esercitato da esseri umani la dissociazione conseguente innesca un meccanismo che vuole spersonalizzati (anche se in maniera opposta) sia i detentori del potere sia i poveri fruitori. E così tutti ci ritroviamo privati della nostra intima libertà.
Nel tentativo di aggrapparsi ad un sistema ideologico che funzioni come ancora di sicurezza l'uomo delega inerme il proprio stanco consenso a chi ha più salvagenti da offrire.
Accade anche un'altra cosa. L'accesso al potere sembra vicino, tangibile così da indurre una visione piramidale distorta in cui l'esercizio del potere avviene esercitando pressione su quello più debole, sul basso. E così l'italiano lo esercita sullo straniero, il maschio sulla femmina, l'adulto sul minore e così via degradando.
Il Potere che ci circonda, come un leone ruggente alla ricerca di chi divorare, tenta di ridurre la persona. Questo è oggi il programma del potere. Per raggiungere l’obiettivo prefissato il potere cerca il consenso della persona. Per ottenerlo è però necessario che la persona non conosca se stessa. Tutto lo sforzo del potere si concentra nel ridurre e soffocare i desideri costitutivi dell'io attraverso una opportuna atrofizzazione, che provoca realmente un eunuchismo. Il potere cerca di tagliare alla radice la possibilità dei desideri, atrofizzarne la sorgente, ridurli, dando all'uomo l'osso su cui farlo rodere.
Mi è venuto in mente uno dei capolavori di De André. L'impiegato che "al ballo mascherato" usa la bomba per distruggere i simboli del potere opprimente per chi è nelle parti basse della piramide.
Invece quella bomba serve solo al potere per "rinnovare i volti del potere".
Oggi il potere usa bombe (metaforiche) che lascia in mano del popolo, da usare contro i nemici, al fine di rafforzare..il proprio potere.
Il problema non sarebbe neanche il potere in se stesso, ma l'uso che ne viene fatto. Noi siamo tutti diversi l'uno dall'altro e questa diversità può anche essere tradotta in differenza di poteri: un adulto è più potente di un bambino, ma occorre un uomo di trent'anni per proteggere un bimbo di tre anni, mentre per sopraffare lo stesso piccolo di tre anni, basta un bimbetto di sette anni. Chiaro il concetto? Il potere è responsabilità: il problema nasce quando invece diventa abuso.
EliminaSalvini e i suoi ministri cercano in tutti i modi di boicottare il 25 aprile. Mattarella non lancerà anatemi, ma il suo «no a riscritture della storia» pronunciato ieri, è la premessa per ricordare che in questa data fondante della nostra democrazia tutto si tiene, dalla Resistenza alla nascita della Repubblica alla Costituzione. I partigiani non erano molto di più dei 500 mila che questo governo razzista e fascistoide vuol far credere alla gente. Si tratta di un movimento allargato, nel quale furono coinvolti anche migliaia di nostri militari (per esempio a Cefalonia, nell’Egeo, in Corsica, nei Balcani) e i 600 mila deportati nei lager tedeschie e infine, moltissime donne. E proprio il ruolo femminile il presidente ha voluto che fosse sottolineato a Vittorio Veneto, dove la cerimonia sarà «in rosa».
RispondiEliminaLe donne non vogliono la guerra: la guerra uccide, le donne donano la vita... è tutto qui :-)
EliminaCredo e spero che nessuno abbia dubbi circa la natura e le ideologie di chi ci governa.
RispondiEliminaEppure i consensi non gli mancano.
Intanto, viva la libertà.
Sempre e comunque.
E onore a chi ci ha permesso di ottenerla e festeggiarla.
Molto ben detto Claudia! Grazie.
EliminaLibertà di andare in pensione prima, godendosela per qualche anno...
RispondiEliminaOgni riferimento a fatti e persone realmente esistenti è puramente causale :-D
EliminaMai darla per scontata, la libertà, per averla ottenuta molti giovani hanno dato la vita e noi abbiamo il dovere di conservarla e farla crescere. Bel post, complimenti.
RispondiEliminasinforosa
Grazie Sinforosa, no la libertà non è scontata... neanche l'aria che respiriamo lo è.
EliminaLa libertà non è un principio acquisito, spesso i più elementari diritti vengono calpestati, va sempre difesa.
RispondiEliminaSereno giorno.
Tra tutte le cose della vita, la libertà è la meno scontata, infatti.
EliminaCerchiamo di non vedere tutto tragico!!!
RispondiEliminaCaro Sfinge, prima di risponderti non mio blog, al tuo commento, ho voluto cercare il tuo blog.
Trovo che è molto interessante, per me che non mi piace di parlare di politica, porto solo il saluto.
Ciao e buona giornata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
Te ne ringrazio Tomaso. Un caro saluto anche a te.
EliminaLa libertà è come la vita, se non la nutri si spegne, non è data una volta per tutte, è una conquista continua esattamente come la soddisfazione di un bisogno che ritorna a reclamare quando esaurisce le energie, la libertà si realizza sgretolando i confini, le imposizioni delle circostanze e il nostro corpo può farlo attraverso l'input della mente che non si lascia sottomettere.
RispondiEliminaCiao!
Che bel pensiero! Grazie del tuo contributo, cara amica. Buona serata.
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