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L'Agenda del Tempo (poesia)

I giorni di questa quarantena, malgrado ci stiamo attrezzando tutti in qualche modo per il cosiddetto smart working e gli incontri in teleconferenza, alla fine hanno lasciato intatti i ritmi e le strutture, ma svuotato il tempo. Il tempo, le agende dei nostri impegni, campeggiano e scandiscono i ritmi delle giornate come scaffali vuoti: non saremo avvinti dalla lettura di un bel romanzo, un incontro umano, una storia, ma contempleremo la struttura e l'ordine che le ha e ci ha incasellati. Poi finirà anche questa: ogni cosa ha una fine in un modo o nell'altro.

AGENDA DEL TEMPO

Sfogliando giorni
nell'agenda del tempo.
Ritagli di spazio
immacolati.
Note appuntate:
rapide sigle
di indecifrabile grafia.

E scorre il fiume,
veleggiano le nubi
al firmamento,
ritorna l'onda pigra,
sazia dei venti
ad adagiarsi inerme
sulla rena
e bagnarne il respiro.

I sette giorni:
ciascuno uguale
al ritmo ripetuto
di se stesso
frantuma
antiche memorie
e nuove attese.

Mente stordita
in ordine e sequenza:
singhiozzi di tamburo
martellante,
fino a svuotarne
ogni significato.

Nasce senza coscienza
urlando
il solo anelito di vita.
Lascia sconfitto
l'ultima battaglia,
lanciando una fiammella
nello sguardo:
il testimone
della sua speranza.

Memoria,
altra memoria, 
raccolta
tra pagine e diari
in altrui vite:
diverse le grafie
altre le storie, 
sfogliando i giorni
e ancora torna
ancestrale impronta,
eleva al cielo un canto:
respiro modulato
di sua vita.

Commenti

  1. Risposte
    1. Sempre esagerato Gus: Leopardi è uno di quelli che amo e conosco bene, ma qui non credo di averne preso alcuno spunto. Del resto lui è stato un grande, io un granello di sabbia. Spero solo di trasmettere almeno qualcosa: questo è tutto, senza deliri di grandiosità.

      Elimina
    2. Io leggo tante poesie qui nella rete. Le tue sono le migliori.
      E' grave dirtelo?
      A Silvia, per essere più preciso.
      Non farmi inquietare che ti invio un link.

      Elimina
    3. Molto lusinghiero Gus, Grazie!

      Elimina
    4. Ho riflettuto un po' sulle tue considerazioni Gus: non intendo paragonarmi ai grandi, per la verità non intendo paragonarmi a nessuno. Ho una mia concezione della poetica e dell'arte e magari qualche volta vi dedicherò un post, ma se proprio devo cercare qualcuno da cui potrei avere tratto l'emozione che ho cercato di esprimere, ti dirò che prima di questo post, non so perché, pensavo a Majakovskij e precisamente a questa poesia, che non ho ritrovato ora in rete, ma ti trascrivo andando a memoria (mi scuso anticipatamente per le eventuali inesattezze).

      Ad ogni uomo che nasce
      è dato d'amare,
      ma tra impieghi proventi ed altro
      ogni giorno si inaridisce
      il terreno del cuore.
      Il cuore è vestito di un corpo
      il corpo di una camicia,
      ma non basta ancora:
      un tizio, un idiota
      inventò i polsini
      e prese ad inamidare gli sparati.
      Invecchiando di colpo ci si pente:
      la donna si trucca,
      l'uomo fa come il mulino metodo Muller,
      ma è tardi:
      L'amore fiorisce appena,
      appena
      e subito sfiorisce.

      Detto ciò, non ti inquietare: se mi mandi link non li pubblico.

      Elimina
  2. Una poesia molto bella, complimenti davvero.
    Non sono mai brava a commentare i versi.
    Al liceo era facile, con l'analisi del testo. Tanto, per quanto potessimo amare un autore, non avevamo alcun contatto diretto con lui, anche perché il più delle volte era morto.
    Qui, invece, non so davvero cosa aggiungere.
    Chiedo venia.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie infinite Claudia: se sono riuscita a toccare anche una sola corda del tuo animo, allora valeva la pena di scrivere!

      Elimina
  3. Cara Sfinge, non immaginavo che tu fossi così brava.
    Qui vediamo ciò che veramente vali!!!
    Ciao e buona serata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso 

    RispondiElimina
  4. Davvero una meraviglia, delicata e profonda! ❤️

    RispondiElimina
  5. Versi sublimi, i miei complimenti.
    Saluti a presto.

    RispondiElimina
  6. STupendi versi! Il solo anelito di vita che nasce urlando e resta sconfitto...
    Sconfitto da forze superiori che lo costringono alla solitudine, all0isolamento. I nostri giorni covid.
    FAvolosa!

    RispondiElimina

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