Giornata mondiale della salute dedicata alla depressione
La
depressione è la malattia del nostro tempo ed oggi in occasione della giornata
mondiale della salute, l’argomento viene portato all’attenzione dei media e del
grande pubblico dalle organizzazioni sanitarie nazionali e mondiali nell’ambito
di una campagna già decollata il 10 ottobre 2016 (giornata
mondiale della salute mentale) ed intitolata: “Depressione, parliamone”.
Secondo
le statistiche OMS, la depressione è oggi la prima causa di malattie e
disabilità nel mondo: 300 milioni sono le persone che ne soffrono, ma il dato
più preoccupante è rappresentato dall’aumento di queste diagnosi, che già solo
nelle statistiche ufficiali risultano cresciute del 18% nel decennio che va dal
2005 al 2015. La depressione tuttavia non è soltanto quella che arriva all’attenzione
clinica: moltissime sono le persone che, se afflitte da forme non vistose ed
eclatanti, tali comunque da non determinare una seria compromissione
funzionale, non richiedono e non ricevono aiuto, restando pertanto in ciò che
chiameremo la parte sommersa dell’iceberg.
La
depressione è caratterizzata da una tristezza persistente, che si accompagna ad
una perdita di appetito, disturbi del sonno, irritabilità ed una caduta di
interesse e di motivazione verso le cose e l’ambiente circostante con
conseguente difficoltà o incapacità ad attendere alle abituali attività
quotidiane: possono risultarne compromessi il rendimento lavorativo e/o
scolastico, ma anche la capacità di immaginarsi e progettare un qualsiasi
futuro. Da un punto di vista clinico il vissuto di tristezza viene considerato
ad un livello psicopatologico quando produce comunque una compromissione
funzionale rilevabile e visibile nel contesto di vita sociale della persona
depressa.
Si
tratta di una condizione più frequente in alcune fasce d’età e nel sesso
femminile: può essere inizialmente scatenata da un episodio traumatico, ma poi
ripresentarsi in altri momenti della vita senza una causa apparente. Tutte le
età “critiche” ovvero segnate da cambiamenti importanti, come adolescenza,
maternità, menopausa e pensionamento sono potenzialmente a rischio per un
episodio depressivo. Contano in questi casi la struttura di personalità
preesistente e la possibilità di essere aiutati. Molte persone temono lo stigma
di malattia mentale e per questo sono poco disposte sia a riconoscere il problema
che a richiedere aiuto.
Secondo
l’OMS un punto di criticità nell’assistenza ai disturbi psichici sta nella
scarsità dei finanziamenti dedicati ai servizi preposti: la metà delle persone
con depressione non si avvantaggia di alcun trattamento ed anche nei paesi a
reddito elevato la quota di investimenti dedicata alla salute mentale
rappresenta mediamente solo il 3% della spesa sanitaria nel pubblico. Come
è facile immaginare le persone depresse diventano più vulnerabili a diversi
altri disturbi e malattie fisiche, come la cardiopatia ed il diabete ed inoltre la depressione è anche
una importante causa di morte nei casi estremi per suicidio.
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