Studio OMS: manca la prevenzione per i nati prematuri
Secondo una indagine OMS sono circa 15 milioni ogni anno i nati prematuri ed il 60% delle nascite pretermine si verifica in Asia ed in Africa proprio dove scarseggiano le risorse per l'assistenza ottimale alla maternità. Nel complesso è stato valutato che mediamente un bambino su dieci nasce prima del termine: lo studio è centrato sui parti che avvengono tra la 26° e la 34° settimana di gestazione (tenendo conto del fatto che viene considerato a termine un parto tra la 38° e la 42° settimana) si tratta di situazioni a rischio per la salute del neonato in quanto la prematuranza è la principale causa di morte e disabilità neonatale.
La più frequente complicazione nel prematuro è la sindrome da distress respiratorio: situazione che è prevenibile con l'utilizzo di un farmaco di basso costo. La semplice somministrazione di corticosteroidi alle donne che stanno per partorire o sono a rischio di partorire prematuramente è di solito sufficiente a stimolare la produzione nei polmoni del neonato di una sostanza detta surfactant, che consente la normale espansione polmonare e quindi la respirazione. L'OMS sottolinea che si tratta di un farmaco a basso costo (circa un dollaro ad iniezione) e la cui efficacia è conosciuta da decenni, ma secondo le rilevazioni effettuate monitorando i dati relativi ad oltre 300.000 nascite avvenute in 359 ospedali tra maggio 2010 ed aprile 2011 soltanto la metà (52%) dei parti prematuri hanno ricevuto il trattamento farmacologico adeguato.
Le regioni col più basso utilizzo di corticosteroidi sono l'Afghanistan ed il Congo.
Risulta inoltre addirittura più limitato l'impiego dei farmaci tocolitici (indicati per bloccare le contrazioni della muscolatura uterina) nelle situazioni di minaccia di parto prematuro: il 27% delle donne candidate a questo tipo di trattamento sono state curate solo con il riposo e la idratazione (non efficaci per prevenire il parto prematuro) ed il 48% non hanno ricevuto alcuna terapia: in pratica solo una su cinque delle partorienti pretermine hanno ricevuto entrambi i trattamenti indicati (tocolitici e corticosteroidi).
Le complicanze frequenti della nascita prematura includono il distress respiratorio e l'emorragia cerebrale, condizioni che possono essere alla base di danno encefalico più o meno grave le cui conseguenze comprendono non solo la morte neonatale, ma nei sopravvissuti anche disabilità motorie (le cosiddette paralisi cerebrali infantili) e mentali di diversa gravità con esito quindi in situazioni di handicap che durano per tutta la vita.
In considerazione di questo l'OMS sta aggiornando le linee guida per la prevenzione ed il trattamento delle nascite premature: le nuove linee guida saranno pubblicate nel 2015.
I farmaci necessari alla prevenzione e terapia del pretermine sono già inclusi fin dal 2012 nella lista dei Farmaci Essenziali riconosciuti dall'OMS.
La più frequente complicazione nel prematuro è la sindrome da distress respiratorio: situazione che è prevenibile con l'utilizzo di un farmaco di basso costo. La semplice somministrazione di corticosteroidi alle donne che stanno per partorire o sono a rischio di partorire prematuramente è di solito sufficiente a stimolare la produzione nei polmoni del neonato di una sostanza detta surfactant, che consente la normale espansione polmonare e quindi la respirazione. L'OMS sottolinea che si tratta di un farmaco a basso costo (circa un dollaro ad iniezione) e la cui efficacia è conosciuta da decenni, ma secondo le rilevazioni effettuate monitorando i dati relativi ad oltre 300.000 nascite avvenute in 359 ospedali tra maggio 2010 ed aprile 2011 soltanto la metà (52%) dei parti prematuri hanno ricevuto il trattamento farmacologico adeguato.
Le regioni col più basso utilizzo di corticosteroidi sono l'Afghanistan ed il Congo.
Risulta inoltre addirittura più limitato l'impiego dei farmaci tocolitici (indicati per bloccare le contrazioni della muscolatura uterina) nelle situazioni di minaccia di parto prematuro: il 27% delle donne candidate a questo tipo di trattamento sono state curate solo con il riposo e la idratazione (non efficaci per prevenire il parto prematuro) ed il 48% non hanno ricevuto alcuna terapia: in pratica solo una su cinque delle partorienti pretermine hanno ricevuto entrambi i trattamenti indicati (tocolitici e corticosteroidi).
Le complicanze frequenti della nascita prematura includono il distress respiratorio e l'emorragia cerebrale, condizioni che possono essere alla base di danno encefalico più o meno grave le cui conseguenze comprendono non solo la morte neonatale, ma nei sopravvissuti anche disabilità motorie (le cosiddette paralisi cerebrali infantili) e mentali di diversa gravità con esito quindi in situazioni di handicap che durano per tutta la vita.
In considerazione di questo l'OMS sta aggiornando le linee guida per la prevenzione ed il trattamento delle nascite premature: le nuove linee guida saranno pubblicate nel 2015.
I farmaci necessari alla prevenzione e terapia del pretermine sono già inclusi fin dal 2012 nella lista dei Farmaci Essenziali riconosciuti dall'OMS.
Commenti
Posta un commento
Allora? Vuoi dirmi che ne pensi?
Grazie per ogni contributo, tieni solo presente che:
* I commenti non inerenti l'argomento del post verranno considerati messaggi personali e privati.
** I commenti contenenti link verranno considerati spam.
*** I commenti contenenti insulti, volgarità e/o attacchi personali a chiunque, non verranno affatto considerati.
I tre generi di commenti sopra elencati non saranno pubblicati o, se erroneamente pubblicati, verranno rimossi appena possibile.
Grazie a tutti per la lettura ed il tempo dedicato al post.
Grazie a quelli che lasceranno una traccia del loro pensiero.