Torre Del Greco: Iniziative contro lo smantellamento dell'ospedale Maresca
Venerdì prossimo, il 26 febbraio, il Consiglio Comunale di Torre Del Greco si riunirà nei locali dell'Ospedale Maresca: da tempo ormai è in atto il progressivo smantellamento della struttura, inutili negli ultimi anni sono state le varie proteste dei cittadini e dei dipendenti, ma ora la ribellione della cittadinanza si è fatta sentire nuovamente proprio pochi giorni fa, il 16 febbraio, con presidi davanti all'ospedale, per la ventilata possibilità di chiusura anche del reparto oncologico, tuttora attivo e funzionante presso il noscocomio.
La decisione di riunire il Consiglio Comunale nei locali dell'ospedale venerdì prossimo, alle 9,00 del mattino, vuole evidentemente rappresentare un messaggio di solidarietà diretto ai dipendenti ed agli utenti della struttura.
Il 18 Febbraio si è mossa l'amministrazione comunale, che avvisava in un proprio comunicato che il sindaco, Ciro Borriello, aveva richiesto un incontro urgente con Raffaele Topo, presidente della Commissione Regionale alla Sanità.
Ieri dall'ufficio stampa del Comune abbiamo appreso che l'incontro in Regione è stato finalmente fissato per il 2 marzo presso la sede regionale, con la presenza anche del Commissario straordinario della Asl Napoli 3 sud, Antonietta Costantini. L'ordine del giorno riguarderà appunto la situazione dell'Ospedale Maresca, il cui smantellamento è parte del piano di rientro della spesa regionale, ma rischia di creare, più di quanto non sia già accaduto dopo la chiusura di altri reparti, un serio disagio al bacino di utenza, che tra i residenti di Torre Del Greco e quelli dei comuni limitrofi, consiste circa di 300.000 abitanti.
Parlare dei problemi di spesa e di funzionamento dei servizi sanitari del territorio sarebbe un discorso lungo e complesso, ma certo se realmente si vuole salvare il pubblico, bisogna investire nel pubblico: i servizi a costo zero sono quelli che possono esistere solo sulla carta e costano tanto quanto la carta imbrattata, bisogna costruire i servizi pubblici, senza temere di doverne rendicontare le spese, piuttosto che distribuire i pochi fondi disponibili ai privati convenzionati, bisogna attivarsi per ottimizzare il funzionamento dell'esistente, piuttosto che adagiarsi e dirottare gli utenti ai servizi ed agli ambulatori privati propri o di amici, dal piccolo al grande... un discorso complesso, come si diceva: lo si vuole veramente?
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