Il discusso "gender" negli obiettivi OMS
Proprio ieri il 12 Luglio, l'OMS ha pubblicato sul sito una nota relativa alle 7 strategie utili e collaudate per arginare violenze ed abusi contro i minori e... (ci credereste?) al 2° punto figura la necessità di cambiare usanze e credenze intorno alla definizione dei ruoli di genere! La cosa mi ha fatto sorridere: si, perché si tratta di un argomento già discusso qui in Italia da tempo. Insegnanti e pedagogisti ritengono necessario educare al rispetto dei generi e delle diversità, anche per arginare i fenomeni di femminicidio e violenza contro le donne, ma trovo interessante che l'OMS abbia ripreso la tematica, considerando questo tipo di educazione un passo necessario anche nel limitare e controllare gli abusi sui minori.
In Italia (purtroppo) non sono mancate polemiche del tutto mistificatorie, che, col falso obiettivo di "proteggere" i bambini, hanno bollato le cosiddette teorie gender, come qualcosa di lussurioso e perverso, nonché di ostile alla famiglia naturale: purtroppo in questo mondo di famiglie naturali, nel corso degli ultimi 12 mesi, un miliardo di bambini hanno subito violenza fisica, psicologica e/o sessuale (dati OMS, ndr) l'omicidio è fra le prime 5 cause di morte per gli adolescenti, un bambino su 4 (il 25%) ha subito abusi fisici e/o sessuali, una ragazza su 5 (il 20%) ha subito almeno una volta nella vita un abuso sessuale. In questo quadro desolante, le 7 strategie individuate dall'OMS per ridurre la violenza contro l'infanzia sono state tutte già testate ed hanno mostrato tutte risultati concreti: insomma possiamo stare di buon animo, l'educazione all'affettività, come vorrebbero chiamarla i nostri insegnanti, non traumatizzerà nessuno, ma al contrario, promette di essere una misura efficace proprio per arginare violenze ed abusi contro l'infanzia (con buona pace di tutte le sentinelle in piedi e sedute).
Veniamo ora ad elencare le 7 strategie prospettate dall'Organizzazione Mondiale della Salute:
- Attenersi alle leggi: precludere l'accesso alle armi ai minori e punire come reati penali i mezzi educativi di tipo violento e repressivo.
- Cambiare i costumi ed i modi di pensare in merito ai ruoli di genere (non si parla di caratteristiche genitali evidentemente, ma di dissociare gli attributi di inferiorità-passività-sottomissione, come qualcosa di connaturato ed inscindibile dal genere femminile). Insomma la diversità tra i generi esiste, ma la gerarchia no: non dovrebbe essere un concetto difficile da capire.
- Fornire contesti sicuri e confortevoli per la crescita, ad esempio con una politica di miglioramento degli alloggi.
- Fornire gruppi di supporto ai genitori ed istituire corsi di formazione ed educazione alla genitorialità.
- Migliorare le situazioni economiche dei nuclei familiari.
- Servizi e percorsi di trattamento specifici per la delinquenza minorile.
- Programmi e contesti di educazione scolastica sicura mirati a migliorare le abilità sociali dei bambini.
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