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L'Automobile robotizzata e variabile umana

Attualmente sono già in sperimentazione su strada le automobili che si guidano da sole, ma ancora prima che esse vengano perfezionate ed entrino in commercio, ecco che nascono i primi conflitti tra etica e mercato. L'argomento è stato trattato sulla rivista Science, che senza troppi preamboli titola: "Quando sarà giusto per le nostre auto ucciderci?". Il problema infatti consiste appunto in questo: siamo disposti ad acquistare un veicolo, che in caso di emergenza potrebbe sacrificarci, come male minore, per salvare altre vite? Sembra proprio che la risposta sia NO: la cosa è stata studiata con un sondaggio. La questione è questa: in caso di incidente inevitabile, come deve essere programmata l'auto? Sull'argomento è stato effettuato un sondaggio on line con 451 potenziali acquirenti. La maggior parte delle persone ritiene che l'auto debba essere programmata per tutelare il passeggero, se nell'incidente inevitabile il rapporto è di un passeggero o un pedone, il 75% delle persone ritiene debba essere salvato il passeggero: questa quota scende gradualmente fino al 20% arrivando al rapporto di un passeggero e 100 pedoni. 

In linea di massima le persone pensano che debbano essere salvate più vite possibili (70%) ma poi intervistati sulla disponibilità ad acquistare un'auto programmata anche per sacrificare il passeggero, solo un esiguo 30% si è detto interessato. Eppure il pilota automatico, secondo gli esperti ridurrebbe drasticamente il numero di incidenti stradali e dei decessi conseguenti, ma certo l'idea che anche in una lontana ed improbabile ipotesi uno possa trovarsi impotente, chiuso in una trappola che sta per ucciderti, credo sia uno degli incubi peggiori da immaginare. 

Per vendere il prodotto il mercato vuole che esso sia stato reso attraente per i compratori e tale da soddisfare le loro esigenze, ma sarebbe giusto programmare l'auto per salvare il passeggero a qualsiasi costo? Sarebbe come dire che la vita di chi possiede l'auto vale più delle altre, per il solo motivo che questa persona aveva la disponibilità economica di acquistare la macchina. E dunque quanto denaro varrebbe esattamente la vita di una persona? Ma se invece l'auto fosse programmata per salvare più vite possibili (e quindi per uccidere il passeggero in caso di necessità) in quanti la comprerebbero?

Ricordo un vecchio film, il famoso "Io robot" prodotto nel 2004 il cui soggetto è liberamente ispirato all'omonima raccolta di racconti dello scrittore Isaac Asimov, scritta nel 1950: la cosa mi fa sorridere perché ancora una volta la fantasia di uno scrittore ha anticipato i tempi. Il fatto è questo: la macchina può essere programmata in un determinato modo, anche per operare scelte in rapporto alle priorità stabilite dalla programmazione, ma le sue scelte saranno rigidamente razionali. Magari sarà solo un problema di adattamento: se gli studi confermeranno effettivamente la possibilità di riduzione dell'inquinamento e dei morti sulle strade grazie alle macchine autoguidate, finiremo per comprarle comunque: in fando non saliamo già su treni ed aeroplani?

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