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Hiv: una pillola al giorno per prevenire il contagio

Si terrà il prossimo 20 luglio a Melbourne in Australia la Conferenza internazionale sull'AIDS ed oggi, in vista dell'evento l'OMS ha diffuso alcune linee guida da adottare per prevenire il contagio e contenere entro i limiti sempre più ristretti la diffusione e la mortalità causate dalla malattia.
La considerazione critica da cui si parte sta nel fatto che le categorie di persone maggiormente esposte e vulnerabili al contagio sono quelle che hanno le minori possibilità di accesso ai servizi, in parte perché in alcuni paesi vigono tutt'ora pregiudizi tendenti a discriminare o addirittura criminalizzare i comportamenti a rischio.
Alla fine del 2013 le persone in trattamento antiretrovirale erano 13 milioni di cui 11,7 milioni nei paesi a reddito medio-basso: la somministrazione dei farmaci ha consentito una riduzione della mortalità da HIV del 20%.
Malgrado la più bassa mortalità, tuttavia, l'OMS ritiene sia necessario progredire soprattutto nel versante preventivo ed avvisa che l'assunzione quotidiana di Prep (profilassi pre-esposizione) ovvero una sola compressa composta da una combinazione di due farmaci antiretrovirali ogni giorno riduce il rischio di infezione del 92% nei gruppi di individui maggiormente esposti. La costanza dell'assunzione è cruciale rispetto alla efficacia, che crolla drammaticamente nel caso di incongruenze nella somministrazione.
Le fasce a rischio, vale a dire gli omosessuali, i trangender, le prostitute e coloro che abusano di sostanze per via iniettiva non sono sufficientemente considerati nei singoli programmi nazionali per contrastare l'HIV: i transgender ad esempio difficilmente sono menzionati nei piani sanitari.
Le prostitute hanno probabilità 14 volte superiori di contrarre infezione rispetto alla popolazione generale, gli omosessuali 19 volte superiori, i transgender probabilità fino a 50 volte superiori allo stesso livello di coloro che abusano di droghe per iniezione.
La valutazione dell'OMS è che la prevenzione farmacologica potrebbe ridurre del 20-25% l'incidenza della infezione tra gli omosessuali, con un risparmio di vite umane: si eviterebbero infatti circa un milione di infezioni nei prossimi 10 anni. Per questo risultato l'uso del Prep andrebbe comunque sempre associato al preservativo.
Nelle linee guida presentate dall'OMS sono contenute le indicazioni per la profilassi, la diagnosi e la cura, ma soprattutto viene auspicata la rimozione dei pregiudizi giuridici e/o culturali che discriminano le fasce a rischio allontanandole di fatto dai servizi sanitari di cui hanno bisogno sia per prevenire il contagio che per curarlo tempestivamente.

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