31 maggio: giornata mondiale senza tabacco. L'impegno OMS contro il commercio illegale
Tra due giorni, il 31 maggio, ricorre la celebrazione della giornata mondiale senza tabacco: per l'occasione l'OMS si lancia nella crociata contro il commercio clandestino dei prodotti del tabacco.
Secondo l'informativa diffusa ieri sul sito della Organizzazione Mondiale della Salute, il commercio illegale dei prodotti del tabacco causa una perdita alle entrate statali nel mondo, stimata in 31 miliardi di dollari ed inoltre incide negativamente sulla salute della popolazione in generale e dei fumatori in particolare, oltre che rappresentare una fonte di reddito per i contrabbandieri ed i criminali che vivono nella illegalità.
L'OMS dunque sollecita le istituzioni pubbliche e gli Stati ad aderire al "Protocollo per eliminare il commercio illegale dei prodotti del tabacco".
Il Protocollo fino ad oggi è stato sottoscritto soltanto dai rappresentanti di otto Stati a fronte dei 40 che costituiscono il numero minimo necessario perché le clausole in esso contenute divengano una normativa internazionale.
Il commercio illegale riesce ad offrire prodotti a base di tabacco a prezzi più bassi, grazie alla contraffazione ed alla elusione delle tasse governative, ma questo incoraggia anche i più giovani ed i meno abbienti a contrarre più facilmente il vizio del tabagismo con conseguente pregiudizio per la salute di ampi strati di popolazione, specialmente in giovane età.
Sotto questo profilo l'OMS sottolinea la posizione ambigua dell'industria del tabacco che, pur riconoscendo formalmente la necessità di combattere il commercio illegale, di fatto poi tende ad incoraggiarlo e promuoverlo in ragione di precisi interessi economici.
Secondo la stima OMS ogni 6 secondi nel mondo muore una persona per malattie collegabili al tabagismo per un totale di circa 6 milioni di persone ogni anno uccise dal tabacco, ma questa cifra potrebbe aumentare entro il 2030 fino a toccare gli 8 milioni di persone l'anno.
Gli Stati che ratificano la risoluzione dell'OMS si impegnano ad eliminare in via definitiva il commercio illegale dei prodotti di tabacco e quindi a monitorare e tracciare la provenienza dei prodotti a base di tabacco.
Secondo l'informativa diffusa ieri sul sito della Organizzazione Mondiale della Salute, il commercio illegale dei prodotti del tabacco causa una perdita alle entrate statali nel mondo, stimata in 31 miliardi di dollari ed inoltre incide negativamente sulla salute della popolazione in generale e dei fumatori in particolare, oltre che rappresentare una fonte di reddito per i contrabbandieri ed i criminali che vivono nella illegalità.
L'OMS dunque sollecita le istituzioni pubbliche e gli Stati ad aderire al "Protocollo per eliminare il commercio illegale dei prodotti del tabacco".
Il Protocollo fino ad oggi è stato sottoscritto soltanto dai rappresentanti di otto Stati a fronte dei 40 che costituiscono il numero minimo necessario perché le clausole in esso contenute divengano una normativa internazionale.
Il commercio illegale riesce ad offrire prodotti a base di tabacco a prezzi più bassi, grazie alla contraffazione ed alla elusione delle tasse governative, ma questo incoraggia anche i più giovani ed i meno abbienti a contrarre più facilmente il vizio del tabagismo con conseguente pregiudizio per la salute di ampi strati di popolazione, specialmente in giovane età.
Sotto questo profilo l'OMS sottolinea la posizione ambigua dell'industria del tabacco che, pur riconoscendo formalmente la necessità di combattere il commercio illegale, di fatto poi tende ad incoraggiarlo e promuoverlo in ragione di precisi interessi economici.
Secondo la stima OMS ogni 6 secondi nel mondo muore una persona per malattie collegabili al tabagismo per un totale di circa 6 milioni di persone ogni anno uccise dal tabacco, ma questa cifra potrebbe aumentare entro il 2030 fino a toccare gli 8 milioni di persone l'anno.
Gli Stati che ratificano la risoluzione dell'OMS si impegnano ad eliminare in via definitiva il commercio illegale dei prodotti di tabacco e quindi a monitorare e tracciare la provenienza dei prodotti a base di tabacco.
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