Impresentabili: 12 in Campania
Rosy Bindi partorisce ieri (post-termine) a due giorni dalle votazioni la lista dei candidati impresentabili per le prossime elezioni regionali e non senza imbarazzo, dobbiamo prendere atto del fatto che dei 16 nomi elencati tra gli impresentabili perché ritenuti responsabili (anche se non condannati in via definitiva) di reati gravi, ben 12 sono in Campania dove brilla il candidato PD Vincenzo De Luca, già sindaco di Salerno e condannato in primo grado per abuso d'ufficio nella vicenda del termovalorizzatore di Salerno nomina project manager, condannato anche per diffamazione aggravata contro Travaglio, ma con altri procedimenti in corso (non ancora giunti a sentenza) per reati di abuso, truffa, associazione a delinquere, concussione, falso ideologico e lottizzazione abusiva.
Se al curriculum di De Luca aggiungiamo il fatto che nelle elezioni comunali di maggio 2011 il politico, allora candidato sindaco, ha rastrellato il 74% delle preferenze, non dovrebbe essere difficile sommare sul piano logico due più due.
Ne viene fuori il profilo di una persona molto "radicata" nel proprio territorio con i potentati ed il mondo dell'affarismo locale: circostanza che di solito riesce a funzionare da polo di attrazione irresistibile di molti voti per i motivi ed i meccanismi già noti anche al grande pubblico.
Si sa che lo scorso settembre tutti i partiti si sono dati ed hanno condiviso unanimemente una normativa per la quale si sarebbero impegnati a non candidare coloro che hanno in corso procedimenti giudiziari o sono stati condannati, sia pure in primo grado: dunque la Bindi ha solo rilevato le trasgressioni presenti nelle candidature di questa tornata delle regionali, niente altro.
Certo poteva segnalare i problemi prima: a due giorni dalle elezioni i giochi sono ormai fatti, di certo De Luca non può essere sostituito, al massimo può perdere le elezioni, benché le liste regionali del centrodestra nel complesso, vantino ben 11 nominativi di impresentabili contro i 5 del centrosinistra.
Il problema della Campania è che uno (putacaso onesto, di quelli che si prendono il disturbo di andare a votare gratis, per intenderci) vorrebbe fortemente votare contro la camorra ed a quanto pare i partiti di maggioranza sia a destra che a sinistra non offrono questa possibilità.
Pur con i limiti del suo intervento Rosy Bindi ha il merito di avere resa pubblica ed ufficiale questa realtà: non può essere denunciata per diffamazione: la lista è stata compilata sulla base del codice di autoregolamentazione voluto dagli stessi partiti e sulla base delle informazioni ottenute dai palazzi di giustizia. Che diffamazione? Di cosa parliamo?
La vicenda e la situazione di De Luca comunque era nota: difficile che nessuno si fosse accorto di star candidando un politico già condannato in primo grado e con altri procedimenti giudiziari in corso, ma sembra Renzi voglia difenderlo a spada tratta senza risparmiare illazioni su quelle che possono essere state le motivazioni della presidente della commissione antimafia: comprensibilissimo! Il 74% ha il suo fascino innegabile.
Se al curriculum di De Luca aggiungiamo il fatto che nelle elezioni comunali di maggio 2011 il politico, allora candidato sindaco, ha rastrellato il 74% delle preferenze, non dovrebbe essere difficile sommare sul piano logico due più due.
Ne viene fuori il profilo di una persona molto "radicata" nel proprio territorio con i potentati ed il mondo dell'affarismo locale: circostanza che di solito riesce a funzionare da polo di attrazione irresistibile di molti voti per i motivi ed i meccanismi già noti anche al grande pubblico.
Si sa che lo scorso settembre tutti i partiti si sono dati ed hanno condiviso unanimemente una normativa per la quale si sarebbero impegnati a non candidare coloro che hanno in corso procedimenti giudiziari o sono stati condannati, sia pure in primo grado: dunque la Bindi ha solo rilevato le trasgressioni presenti nelle candidature di questa tornata delle regionali, niente altro.
Certo poteva segnalare i problemi prima: a due giorni dalle elezioni i giochi sono ormai fatti, di certo De Luca non può essere sostituito, al massimo può perdere le elezioni, benché le liste regionali del centrodestra nel complesso, vantino ben 11 nominativi di impresentabili contro i 5 del centrosinistra.
Il problema della Campania è che uno (putacaso onesto, di quelli che si prendono il disturbo di andare a votare gratis, per intenderci) vorrebbe fortemente votare contro la camorra ed a quanto pare i partiti di maggioranza sia a destra che a sinistra non offrono questa possibilità.
Pur con i limiti del suo intervento Rosy Bindi ha il merito di avere resa pubblica ed ufficiale questa realtà: non può essere denunciata per diffamazione: la lista è stata compilata sulla base del codice di autoregolamentazione voluto dagli stessi partiti e sulla base delle informazioni ottenute dai palazzi di giustizia. Che diffamazione? Di cosa parliamo?
La vicenda e la situazione di De Luca comunque era nota: difficile che nessuno si fosse accorto di star candidando un politico già condannato in primo grado e con altri procedimenti giudiziari in corso, ma sembra Renzi voglia difenderlo a spada tratta senza risparmiare illazioni su quelle che possono essere state le motivazioni della presidente della commissione antimafia: comprensibilissimo! Il 74% ha il suo fascino innegabile.
Sono convinto che gli tutti gli altri politici, che non sono in questa lista della Bindi, siano parimenti impresentabili, solo che non sono stati "acchiappati" con le mani nel sacco... non ancora!
RispondiEliminaBuona serata Clara ^_^
Noi viviamo in un ordinamento garantista, per cui si presume l'innocenza fino a prova contraria: quando c'è già stata qualche condanna evidentemente qualche prova contraria c'è! In questi giorni ho sentito cose assurde a proposito di "giustizialismo"... neanche una parola invece sul "LASSISMO" ovvero sulla mentalità diffusa improntata ad una sostanziale indulgenza verso la corruttela e l'illegalità. Forse la domanda giusta non è garantismo o giustizialismo perché garantisti già lo siamo: la domanda giusta è garantismo o lassismo?
EliminaQualche anno fa qui ci sono state le comunali ed al ballottaggio abbiamo saputo ascoltando i sussurri, a quali aree sommerse (sommerse di fa per dire) facevano capo la destra e la sinistra locale :-( ma se io voglio esprimere il mio voto contro la camorra, qualunque abito politico indossi? Tra l'altro abbiamo assistito allo spostamento di interi bacini elettorali da destra a sinistra o viceversa al seguito della presentazione di uno specifico candidato (parente stretto di un qualche impresentabile) nella lista dell'altro schieramento.... Chissà! Fa che l'impresentabile si è offeso per essere stato lasciato scoperto ed esposto alle indagini giudiziarie ed è passato (o fatto passare l'equivalente) all'altro gruppo??
La differenza, quella vera la farebbe solo un voto contro la camorra.