l'inferno di acqua: fermato uno degli scafisti della strage del 3 Ottobre
08/11/2013
Elmi Mouhamud Muhidin, uno degli organizzatori della tragica traversata del 3 Ottobre dalla Libia verso Lampedusa è stato individuato e fermato dalle forze dell'ordine.
Si tratta di un giovane di 24 anni di nazionalità somala, uno dei responsabili della strage nella quale hanno perso la vita 366 persone.
L'uomo è stato riconosciuto in un centro di accoglienza dove si trovavano alcuni superstiti del naufragio: accusato dalla testimonianza di otto immigrati provenienti dall'Eritrea.
Gravissime le accuse: sequestro di persona, stupro ed associazione a delinquere: sembra che il giovane facesse parte di un gruppo armato che si occupava della tratta di immigrati.
Nelle testimonianze dei sopravvissuti risulta che i clandestini siano rimasti prigionieri, di fatto sequestrati in un centro di raccolta in Libia dove molte donne hanno subito violenza e sono state stuprate.
Dalle indagini, di cui si sta occupando la direzione distrettuale antimafia, emergono storie di brutalità ed atrocità gravissime: gruppi di profughi vengono intercettati da bande armate provenienti dalla Somalia e dalla Libia, quindi tradotti in luoghi di raccolta dove subiscono anche torture e vengono privati di quanto posseggono, le donne vengono violentate ... infine i migranti vengono imbarcati su natanti di fortuna e condotti sulle coste italiane.
Esiste un giro di delinquenza intorno all'affare della immigrazione tale da rendere il viaggio un percorso infernale, dove nulla viene risparmiato: una moderna versione della tratta di esseri umani.
Elmi Mouhamud Muhidin, uno degli organizzatori della tragica traversata del 3 Ottobre dalla Libia verso Lampedusa è stato individuato e fermato dalle forze dell'ordine.
Si tratta di un giovane di 24 anni di nazionalità somala, uno dei responsabili della strage nella quale hanno perso la vita 366 persone.
L'uomo è stato riconosciuto in un centro di accoglienza dove si trovavano alcuni superstiti del naufragio: accusato dalla testimonianza di otto immigrati provenienti dall'Eritrea.
Gravissime le accuse: sequestro di persona, stupro ed associazione a delinquere: sembra che il giovane facesse parte di un gruppo armato che si occupava della tratta di immigrati.
Nelle testimonianze dei sopravvissuti risulta che i clandestini siano rimasti prigionieri, di fatto sequestrati in un centro di raccolta in Libia dove molte donne hanno subito violenza e sono state stuprate.
Dalle indagini, di cui si sta occupando la direzione distrettuale antimafia, emergono storie di brutalità ed atrocità gravissime: gruppi di profughi vengono intercettati da bande armate provenienti dalla Somalia e dalla Libia, quindi tradotti in luoghi di raccolta dove subiscono anche torture e vengono privati di quanto posseggono, le donne vengono violentate ... infine i migranti vengono imbarcati su natanti di fortuna e condotti sulle coste italiane.
Esiste un giro di delinquenza intorno all'affare della immigrazione tale da rendere il viaggio un percorso infernale, dove nulla viene risparmiato: una moderna versione della tratta di esseri umani.
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