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Giornata mondiale della salute mentale 2014: vivere con la schizofrenia

Ricorre oggi, 10 ottobre, la giornata mondiale della salute mentale, un giorno dedicato alla sensibilizzazione sui problemi della malattia psichica.
Quest'anno il tema scelto è "Vivere con la Schizofrenia".
Cos'è la schizofrenia? Molte persone considerano questa una diagnosi gravissima e connotata da un decorso ineluttabilmente ingravescente con accessi deliranti regressione e deterioramento mentale, disadattamento ed incapacità di conservare la propria autonomia.
Si tratta della forma forse più conosciuta e più temuta di psicosi e sulla quale si sono create leggende ed intrecci romanzeschi: una diagnosi intramontabile.
Schizofrenia si intitola  il relativo capitolo del vecchio manuale psichiatrico di Silvano Arieti degli anni '70 ed il medesimo titolo ha anche il capitolo oggi dedicato dal DSM 5.

Gli aspetti affascinanti della psicosi schizofrenica sono i sintomi cosiddetti produttivi, principalmente le allucinazioni ed i deliri, che nelle prime fasi o nei primi episodi acuti del disturbo, vale a dire in pazienti ancora ben strutturati,  esprimono una capacità immaginativa e fantastica notevole: simboli concreti, rappresentazioni di tipo sincretico, modalità analogica del pensiero, pensiero divergente, associazioni insolite, un linguaggio come un cifrario personale.
Sul piano speculativo poche cose come la disorganizzazione caotica, la destrutturazione progressiva che si verifica in alcune psicosi, mettono a nudo aspetti anche creativi della mente e dell'animo abitualmente celati ed insondabili.

La realtà quotidiana di queste persone, fatta di dolore e miseria, purtroppo è tutt'altra cosa: nello studio presentato dall'OMS si rileva come queste persone presentino abitualmente uno stato di salute fisica ed una qualità della vita decisamente più scadente di quella di persone in stato di buona salute mentale: una maggiore prevalenza di problemi cardiovascolari e di complicazioni ostetriche nelle donne, una più elevata probabilità di sviluppare sovrappeso, diabete, iperlipemia, problemi dentali, compromissione della funzione polmonare, alterazioni nella percezione del dolore, polidipsia e malattie infettive come HIV, epatite.

L'aspettativa di vita per queste persone è inferiore dai 10 ai 25 anni in meno rispetto alla popolazione generale e il tasso di  mortalità è il doppio e più rispetto al resto della popolazione.
In effetti gli schizofrenici sono spesso forti fumatori, con una prevalenza da due a sei volte quella della popolazione generale ed un tasso di prevalenza dal 50 all'80%, simile situazione per il sovrappeso con una prevalenza di obesità tra gli schizofrenici tra il 45 ed il 55%.
Per lo più queste persone svolgono una insufficiente attività fisica, in parte per il sovrappeso e l'abitudine al fumo ed in parte per gli effetti collaterali dei farmaci.

Malgrado la schizofrenia ed altri disturbi mentali severi ed invalidanti siano solitamente associati ad uno più scadente stato di salute generale, paradossalmente questi pazienti spesso ricevono meno attenzione e controlli dal  punto di vista fisico.
La frequenza di suicidio fra le persone affette da disturbi mentali gravi è del 5% molto più elevata rispetto alla totalità della popolazione.

L'unico modo di affrontare queste situazioni è riuscire ad offrire a queste persone qualcosa che vada ben oltre la semplice terapia farmacologica e sia sostanzialmente mirato a migliorare tanto il loro stato di salute fisica generale, quanto e soprattutto la qualità della loro vita: questo si può tentare, come di fatto sta avvenendo in diversi paesi, attraverso il coinvolgimento di aree dei settori socio educativi e riabilitativi che supportino  le possibilità di integrazione nel tessuto sociale e facilitino l'accesso anche ai servizi sanitari per i controlli routinari di salute generale.

In generale, conclude lo studio OMS, la limitazione conseguente ad una disabilità è il risultato della interazione tra gli aspetti personali legati alla patologia e gli aspetti sociali che possono determinare la emarginazione di una persona: una migliore integrazione sociale a tutti i livelli potrebbe quindi effettivamente migliorare le condizioni di vita e lo stato di salute delle persone affette da schizofrenia.

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