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I bambini in primo piano al Nobel per la pace

Quest'anno sono i bambini i veri vincitori del premio Nobel per la pace, perché il riconoscimento è andato a due persone che proprio ai bambini, alla lotta per l'istruzione ed a quella contro lo sfruttamento minorile nel lavoro, hanno dedicato la propria vita.
Le due persone che sono state insignite dell'onorificenza sono Kailash Satyarthi e la giovanissima Malala Yousafzay, la ragazzina pachistana vittima nel suo paese del grave attentato  terroristico mirato ad ucciderla. Lei era ed è colpevole di avere combattuto a rischio della sua stessa vita in favore dell'istruzione per bambine e bambini. L'altro premiato, Kailash Satyarthi, è un attivista indiano che da tempo si batte contro lo sfruttamento minorile nel proprio paese.

Malala ha solo 16 anni ed  è la persona più giovane che abbia mai ricevuto il premio Nobel: entrambi sono stati premiati per la loro lotta a favore dei bambini e dei giovani per il loro diritto a ricevere un'educazione ed una istruzione.
Malala è divenuta un simbolo ed un esempio per tutti i bambini ed i ragazzi sfruttati anche grazie alla grande risonanza mediatica che suscitò a suo tempo l'attentato.
Kailash è una persona che con una attività costante e pacifica è riuscito a salvare un enorme numero di bambini dallo sfruttamento, portando avanti proteste civili e promuovendo la formulazione di convenzioni per il riconoscimento dei diritti dell'infanzia.

Un aspetto significativo della scelta del Comitato per il Nobel sta nel fatto che sono state premiate due persone che si sono battute e si battono in contesti nazionali dove i diritti dell'infanzia sono poco riconosciuti e dove moltissimi bambini vivono ancora l'inaccessibilità alla istruzione e la schiavitù del lavoro minorile.

Il Nobel per la pace è dunque uno stimolo, forse un investimento su futuro dell'umanità: almeno nella speranza che si è voluta esprimere i bambini sono i veri vincitori.

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