E insomma, l'ultima volta che ho invitato al mio umile desco un personaggio famoso (era Dostoevskij ) Marilena, l'autrice dell'iniziativa parole di contorno , che si occupa appunto di soddisfare le papille gustative di questi personaggi importanti, mi ha voluto ricordare che avrei un conticino in sospeso con un certo Immanuel Kant: è vero, lo avevo nominato nel primo post che ho dedicato all'iniziativa di Marilena, ma in verità le mie resistenze... resistono (che resistenze sarebbero sennò?) e proprio non ce la faccio ad invitare lo sputacchiatore solitario di carne di vitello, ma per rispondere all'aspettativa della fata, senza far torto a nessuno, ho pensato di restare nell'ambito filosofico, premiando qualcuno che ho nominato abbastanza spesso nei miei post di cucina (e non soltanto). Si tratta del nostro Feuerbach , il buon vecchio Ludwig, il cui notissimo aforisma, l'uomo è ciò che mangia , ha fornito pretesto per discutibili spiritosaggini introdut