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Festa della Repubblica: la cerimonia e la farsa

Annunciata anche da Google Italia con un sobrio doodle raffigurante la tradizionale corona deposta ogni anno per la ricorrenza, dal Presidente della Repubblica sul monumento dedicato al milite ignoto, quest'anno  la festa della Repubblica si presenta con un cerimoniale diverso dal solito a causa dell'emergenza Covid. Oggi in effetti oggi è il 74° anniversario dalla nascita della Repubblica italiana: da 74 anni la ricorrenza viene celebrata in prima persona dal Presidente della Repubblica in carica. 

La cerimonia si svolge a Roma e tradizionalmente prevede che il Presidente, assistito dalle massime autorità istituzionali, deponga una corona di alloro all'altare della Patria in omaggio al milite ignoto e poi assista ad una parata militare lungo la via dei Fori Imperiali. Quest'anno mancherà la parata a causa dell'emergenza epidemica e dopo la deposizione della corona è prevista invece la visita del Presidente alla cittadina di Codogno, il primo focolaio del Coronavirus in Italia: uno dei luoghi che hanno pagato il prezzo più alto di questa devastante pandemia.

Quest'anno la cerimonia è stata anche al centro di polemiche a causa di una strana richiesta dei due maggiori esponenti dei partiti di estrema destra. Una farsa architettata da Meloni per Fratelli d'Italia e Salvini per la Lega, con lo scopo di avocare a sé il valore simbolico della ricorrenza e di poter replicare il rituale della deposizione della corona di alloro, svolta dal Presidente. Richiesta surreale in effetti, che è stata correttamente respinta da chi di dovere. La cerimonia del presidente ha un valore elevato e non può essere replicata in forma di farsa e spettacolo a beneficio del proprio elettorato! Il  rifiuto tuttavia ha sconvolto i protagonisti della vicenda al punto da indurli a sollevare un polverone mediatico sul caso, utilizzando per questa squallida propaganda i social network. Allora, cerchiamo di comprendere la cosa:
  • La Repubblica è un sistema istituzionale collocato di gran lunga al di sopra delle parti politiche.
  • La Patria è un concetto inclusivo ed universale che comprende tutti gli appartenenti alla nazione e non può né deve essere brandito dai partiti di destra, come se ne fossero unici depositari. Il carrozzone mediatico farsesco delle destre tende ad inquinare e confondere i valori, pur di far leva su qualunque cosa.
  • Il patriottismo è un concetto profondamente diverso dal nazionalismo di destra: il patriottismo affonda le proprie radici nell'amore per la propria terra e per la propria gente, i partigiani che hanno contribuito a liberare l'Italia dai nazisti erano patrioti veri. 
  • Il nazionalismo invece ha poco a che vedere col sentimento d'affetto per le proprie origini, ma persegue obiettivi di chiusura, discriminazione ed espansione a spese di altri, come la storia purtroppo ha dimostrato. Per inciso ai tempi in cui si combatteva per la liberazione dell'Italia, i fascisti erano al fianco dei nazisti invasori ed i partigiani li denunciavano ed uccidevano.
  • Gli stessi soggetti che si propongono di onorare, come rappresentanti di partito, l'altare della Patria, quando hanno rivestito ruoli istituzionali (super partes, n.d.r.) ed avrebbero pertanto avuto titolo per partecipare alla cerimonia del Presidente, si sono clamorosamente assentati (alla faccia dei patrioti). Infatti lo scorso anno il 2 giugno 2019 il ministro degli interni e vicepremier dell'epoca (Matteo Salvini, n.d.r.) non era presente alla cerimonia come ministro, né lo era Meloni come parlamentare. Come pensava Salvini di usare il tricolore fino a non molti anni fa è nozione di pubblico dominio. La farsa inscenata quest'anno da questi patrioti dell'ultima ora non onora, ma inquina la cerimonia istituzionale.
  • La Repubblica è una Istituzione super partes: chi vuole onorarla lo fa vestendo i panni del proprio ruolo istituzionale, anch'esso al di sopra delle parti (in teoria) ma non può farlo come rappresentante di partito, né può strumentalizzare un valore che appartiene a tutti per la propria campagna elettorale. Non sarebbe un concetto difficile da capire, sempre in teoria...
  • Il polverone sollevato per il (legittimo) rifiuto da parte delle autorità preposte (Ufficio Cerimoniale del Ministero della Difesa) è ancora una volta una strumentalizzazione vergognosa: la lettera di risposta, pubblicata in un post su facebook dalla stessa Meloni, è indirizzata alla presidenza del partito politico Fratelli d'Italia, indice chiaro del fatto che la domanda è stata avanzata dai richiedenti in quanto rappresentati di quel partito politico (con evidenti finalità di propaganda elettorale) e non come rappresentanti istituzionali del popolo italiano! Occorre aggiungere altro?

Commenti

  1. La Meloni e Salvini sapevano benissimo che non avrebbero ottenuto il permesso per la sceneggiata davanti al milite ignoto perché era contrario al protocollo che prevede sia il presidente della Repubblica a onorare i caduti il 2 giugno. Lo sapevano e al rifiuto hanno aizzato sui social i loro ciechi seguaci. Di che pasta siano fatti questi due ormai lo sappiamo e sappiamo anche che sporchi giochi mettono in campo di continuo.

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    1. Infatti Alberto: trattano tutti da vili e da idioti e dai vili e dagli idioti vengono applauditi.

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  2. Baracconate messe in pista come specchietti per gli allocchi.

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    1. Si, mi ricorda tanto la carovana sgangherata degli imbonitori ed attori teatrali da film western, ma... purtroppo è una farsa cui assistiamo nella realtà dei nostri giorni.

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  3. No Sfinge non c'è da aggiungere altro per i motivi che tu hai spiegato benissimo.
    Un abbraccio e buona serata.

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  4. Risposte
    1. Lo considero un giudizio di valore fondato e sono d'accordo.

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  5. Chiedono cose che non possono avere per potere recriminare e basta. È chiaramente solo un pretesto pretestuoso. Gente che parlava come se fosse opposizione anche quando era al governo, perché è più facile criticare che costruire una qualsiasi cosa

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    1. Ovviamente Alberto: questo è lapalissiano, ma fa rabbia lo stesso e credo debba comunque essere esplicitato a beneficio di quelli che sono comunque duri d'orecchio o che possono lasciarsi confondere.

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