Mentre aumentano i flussi migratori, diminuiscono i crimini violenti in Italia
Il grande polverone mediatico sollevato dall'omicidio di due anziani coniugi catanesi avvenuto domenica scorsa e per cui è indagato un diciottenne ivoriano, ospite di una struttura di accoglienza nella zona, ha riproposto il problema della sicurezza dei cittadini a fronte dell'onda d'urto dei flussi migratori.
I profughi evidentemente appartengono ad un'area di povertà ed emarginazione, che rischia (come sempre avviene) di rappresentare un terreno fertile di reclutamento per la malavita, spesso sono persone candidate a soffrire di qualche forma di disturbo da stress post traumatico per le esperienze vissute e gli abusi subiti durante l'esodo dalla loro terra e per finire fra loro possono mimetizzarsi i cosiddetti scafisti e trafficanti di uomini, ovvero delinquenti crudeli e senza scrupoli.
Il problema della sicurezza esiste: esasperarlo seminando panico è la tecnica strumentale e razzista di una certa destra, ma anche negarlo sarebbe un errore e risulterebbe comunque poco credibile.
Si tratta di un problema importante che quindi va posto ed analizzato correttamente.
Diminuiscono i crimini di violenza
Tanto per cominciare e per sgomberare il campo da assurdi allarmismi, è utile fare riferimento alle ultime tabelle disponibili diffuse dalle forze di polizia e dal Ministero degli Interni relative all'andamento della criminalità in Italia: per quanto riguarda la statistica degli omicidi disponiamo dei dati del 2014 paragonati a quelli del 2013 ed il numero di omicidi sul territorio nazionale risulta in flessione notevole con un calo del 13,86%. Ugualmente in riduzione sono altri crimini violenti come lesioni (-11,29%) percosse (-11,88%) violenze sessuali (-15,71%) e così via.
Aumenta l'immigrazione
Per gli stessi periodi di tempo, vale a dire: dati 2014 in raffronto a quelli del 2013 l'Unhcr nel suo consuntivo annuale ha registrato un aumento dei flussi migratori in tutta l'Europa con 6,7 milioni di immigrati a fronte dei 4,4 milioni del 2013, un aumento di quasi il 50%!
Ora se due più due fa ancora quattro, basta mettere insieme questi due ordini di dati per comprendere che su di un piano scientifico non esiste alcuna possibilità di associare l'aumento dei flussi migratori con i crimini violenti sul nostro territorio.
Dovremo quindi farci una ragione del fatto che le nostre paure sono irrazionali e per giunta facilmente strumentalizzabili da chi non risparmia mezzi pur di guadagnare qualche voto.
Chiarito questo, ciò non vuol dire che fra gli immigrati non possano esservi persone capaci di delinquere (e vi sono in ogni nazionalità) né che la presenza di numerosi agglomerati di persone emarginate e prive di tutto non possa creare problemi di sicurezza alla cittadinanza: a questo si pone rimedio con le risorse ed i provvedimenti adatti ed è un compito del nostro Ministero degli Interni.
Infine è anche opportuno chiarire un altro aspetto:
Anche se non impossibile (vedi sindrome di Stoccolma) è assai meno probabile che una persona adulta e strutturata con una propria normativa etica interiorizzata possa dimostrarsi acritica nei riguardi della violenza subita ed essere quindi portata ad agirla su altri.
Per ultimo, ma non meno importante, nel caso specifico, suggerisco a tutti di attendere la conclusione delle indagini di polizia prima di trarre conclusioni: se io fossi un ladro italiano e derubassi nel mio vicinato, avrei delle ottime ragioni per cercare di far ricadere la colpa su qualche gruppo solitamente discriminato, come rom o gente di colore o stranieri, poi nel coro di indignazione sollevato potrei silenziosamente defilarmi senza alcun disturbo...
I profughi evidentemente appartengono ad un'area di povertà ed emarginazione, che rischia (come sempre avviene) di rappresentare un terreno fertile di reclutamento per la malavita, spesso sono persone candidate a soffrire di qualche forma di disturbo da stress post traumatico per le esperienze vissute e gli abusi subiti durante l'esodo dalla loro terra e per finire fra loro possono mimetizzarsi i cosiddetti scafisti e trafficanti di uomini, ovvero delinquenti crudeli e senza scrupoli.
Il problema della sicurezza esiste: esasperarlo seminando panico è la tecnica strumentale e razzista di una certa destra, ma anche negarlo sarebbe un errore e risulterebbe comunque poco credibile.
Si tratta di un problema importante che quindi va posto ed analizzato correttamente.
Diminuiscono i crimini di violenza
Tanto per cominciare e per sgomberare il campo da assurdi allarmismi, è utile fare riferimento alle ultime tabelle disponibili diffuse dalle forze di polizia e dal Ministero degli Interni relative all'andamento della criminalità in Italia: per quanto riguarda la statistica degli omicidi disponiamo dei dati del 2014 paragonati a quelli del 2013 ed il numero di omicidi sul territorio nazionale risulta in flessione notevole con un calo del 13,86%. Ugualmente in riduzione sono altri crimini violenti come lesioni (-11,29%) percosse (-11,88%) violenze sessuali (-15,71%) e così via.
Aumenta l'immigrazione
Per gli stessi periodi di tempo, vale a dire: dati 2014 in raffronto a quelli del 2013 l'Unhcr nel suo consuntivo annuale ha registrato un aumento dei flussi migratori in tutta l'Europa con 6,7 milioni di immigrati a fronte dei 4,4 milioni del 2013, un aumento di quasi il 50%!
Ora se due più due fa ancora quattro, basta mettere insieme questi due ordini di dati per comprendere che su di un piano scientifico non esiste alcuna possibilità di associare l'aumento dei flussi migratori con i crimini violenti sul nostro territorio.
Dovremo quindi farci una ragione del fatto che le nostre paure sono irrazionali e per giunta facilmente strumentalizzabili da chi non risparmia mezzi pur di guadagnare qualche voto.
Chiarito questo, ciò non vuol dire che fra gli immigrati non possano esservi persone capaci di delinquere (e vi sono in ogni nazionalità) né che la presenza di numerosi agglomerati di persone emarginate e prive di tutto non possa creare problemi di sicurezza alla cittadinanza: a questo si pone rimedio con le risorse ed i provvedimenti adatti ed è un compito del nostro Ministero degli Interni.
Infine è anche opportuno chiarire un altro aspetto:
- quanto le violenze subite possono condizionare la riproduzione di comportamenti violenti da parte delle vittime?
Anche se non impossibile (vedi sindrome di Stoccolma) è assai meno probabile che una persona adulta e strutturata con una propria normativa etica interiorizzata possa dimostrarsi acritica nei riguardi della violenza subita ed essere quindi portata ad agirla su altri.
Per ultimo, ma non meno importante, nel caso specifico, suggerisco a tutti di attendere la conclusione delle indagini di polizia prima di trarre conclusioni: se io fossi un ladro italiano e derubassi nel mio vicinato, avrei delle ottime ragioni per cercare di far ricadere la colpa su qualche gruppo solitamente discriminato, come rom o gente di colore o stranieri, poi nel coro di indignazione sollevato potrei silenziosamente defilarmi senza alcun disturbo...
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