Abusi sui minori: l'escalation del 2016
Presentato oggi da Terre des Hommes al Presidente del Senato Pietro Grasso l'allarmante rapporto sui minori vittime di violenza in Italia nell'anno 2016. Il dossier viene reso pubblico alla vigilia della sesta giornata mondiale delle bambine e delle ragazze in programma domani 11 Ottobre: l'iniziativa coinvolgerà un centinaio di comuni italiani come momento di sensibilizzazione pubblica, istituzionale e politica.
Lo scorso anno gli abusi all'infanzia hanno registrato un forte incremento, del 6%, rispetto ai dati del 2015 coinvolgendo 5.383 minori, bambini ed adolescenti che sono rimasti vittima di qualche reato. In particolare sono 950 in un anno i minori che hanno subito abusi sessuali: almeno due o più ogni giorno. Le bambine sono le più colpite: rappresentano infatti il 58% delle vittime dei vari tipi di abuso e ben l'83% delle vittime di abusi sessuali, inoltre le bambine sono l'82% dei minori sfruttati per produzione di materiale pedopornografico ed il 78% delle vittime del reato di corruzione di minorenne, vale a dire i minori di 14 anni, che vengono obbligati ad essere spettatori di atti sessuali.
Nel 2016 sono 1.618 i minori che hanno subito maltrattamento in famiglia, anche qui con una crescita preoccupante, del 12%, rispetto al 2015. Ancora di più è aumentato il numero degli abusi legati a punizioni fisiche tali da richiedere assistenza ospedaliera e/o da indurre il bambino alla denuncia del familiare. Cifre e percentuali da record, che non erano mai state tanto elevate negli ultimi dieci anni! Gli unici dati in calo rispetto al 2015 risultano il coinvolgimento in attività sessuali dei minori di 14 anni (-11% rispetto al 2015) e la detenzione di materiale pedopornografico (-12%).
Si tratta di dati allarmanti, che in parte potrebbero riflettere una condizione di diffuso disagio sociale, con intensificazione dei sentimenti di rabbia: in situazioni difficili per tutti infatti, l'aggressività tende a scaricarsi verso le vittime più deboli ed indifese, ma in parte una tale escalation potrebbe segnalare anche una regressione cultuale ed una crisi dei valori sociali condivisi. La violenza fin dalla più tenera età esprime una preferenza di genere, designando le bambine ancora una volta destinate a pagare il prezzo più alto.
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