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Torre Del Greco: stalker a 19 anni

Alcuni quotidiani locali ieri hanno passato la notizia di un ragazzo di soli 19 anni, arrestato  a Torre Del Greco perché aggrediva in strada la fidanzatina o forse la ex fidanzatina appena sedicenne, minacciandola di morte. All'arrivo delle forze dell'ordine il giovane ha cercato di disfarsi di un coltello, che però i militari hanno recuperato insieme poi ad altre armi da taglio e ad una mazza da baseball rinvenuti nella conseguente perquisizione domiciliare. Nessun nome, nessuna coordinata di tempo e luogo: i ragazzi, specialmente la ragazza, ancora minorenne, vanno tutelati ed è giusto così, anche se  un tale riserbo rende di fatto non verificabile la notizia. L'aggressore è stato poi tradotto nel carcere di Poggioreale e la ragazza, liberata dall'incubo, ha confidato alle forze dell'ordine una storia di persecuzioni e maltrattamenti.

Malgrado sotto il profilo giornalistico la notizia sia carente delle abituali coordinate (dove, quando, chi, cosa) nessuno, me compresa, ha fatto fatica a crederci: sono situazioni frequenti,  anche per strada, quelle in cui accade di assistere a litigi di coppia, talvolta anche violenti, ma nei quali, a parte la polizia, difficilmente qualcuno interviene. A Torre Del Greco se picchiate un cane in strada sarete  immediatamente denunciati, ma se invece picchiate vostra moglie, figlia o fidanzata, allora sono fatti vostri nei quali nessuno si sente in diritto di interferire. 

Mi torna in mente un episodio al quale mi è capitato di assistere diversi anni fa: una coppia di giovanissimi litigava sulla pubblica strada, lui era aggressivo, la strattonava,  ha afferrato il cellulare che la ragazza aveva in mano (forse cercando di chiamare qualcuno) e lo ha scaraventato a terra. Era uno di quei vecchi cellulari, uno di quelli che si smontano cadendo, ma non si rompono. Mi fermai, raccolsi il cellulare e lo rimontai, lo porsi alla ragazza, rimproverai il giovane, che naturalmente mi invitò aggressivamente a farmi i casi miei (con linguaggio meno forbito del mio in verità). La ragazza tremava, aveva paura, ma sul momento non mi disse di andare via: non si comprendeva bene il motivo della lite, ma da quel poco che riuscii ad intuire, la ragazza voleva tornare a casa propria, protestando la necessità del suo rientro, mentre lui voleva forzarla ad andare con lui da qualche altra parte... 

Rimasi lì finché non fu la ragazza stessa a dirmi che potevo andare e che tutto era a posto, anche se forse, a ben pensarci adesso, me lo diceva solo per paura: la violenza non è mai un affare privato, non solo se compiuta contro un animale indifeso, ma anche se compiuta contro una creatura umana indifesa, donna o bambino che sia. Su questa cultura omertosa del farsi i casi propri e sulla cultura della sopraffazione prosperano i bulli e le violenze private, sempre difficili prima da riconoscere e poi da denunciare. 

Le vittime di bullismo non denunciano perché è umiliante sentirsi deboli e sentirsi vittime, le donne e le ragazze non denunciano per paura del peggio e perché in fondo credono che sia parte della natura maschile la forza e la forza di un uomo è una caratteristica che abitualmente una donna ammira, ma care ragazze, non è forza quella di un uomo violento: la forza quella vera è la forza che protegge, l'uomo veramente forte vi protegge, è quello debole invece, che vuole sopraffarvi: basta un bambino di 7 anni per sopraffare un piccolo di 4 anni, ma occorre un uomo di 30 anni per proteggere lo stesso bambino di 4 anni. Capita la differenza?

Commenti

  1. Si capisce eccome! La si dimentica facilmente però.
    Che poi per intervenire basta prendere il cellulare e chiamare 112 o 113 .
    Noi parliamo tanto dei fondamentalisti islamici,di come considerano nulla assoluto le donne. Se guardassimo quelli nostrsni chr a volte fanno altrettanto? A volte... mi pare che ogni giorno peggiori

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    Risposte
    1. Si è un brutto periodo: se ne sentono ogni giorno, anche oggi un'altra ragazza conciata male dopo una serata con gli amici che dicono di averla lasciata sola...

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  2. Ciao cara,
    Non avevo sentito questa notizia. Mi lascia davvero senza parole...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Già... ci sarebbe tanto da dire, ma alla fine non serve parlare: bisogna agire, cominciando dai programmi educativi scolastici, purché i reazionari sessisti la smettano di rompere col terrorismo gender... se puoi capirmi!

      Elimina

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