OMS: necessari milioni di dollari per l'assistenza sanitaria in Libia
Per aiutarli realmente a casa loro servono investimenti importanti: ieri l'OMS ha pubblicato sul sito una stima della cifra minima necessaria a fornire i servizi sanitari essenziali ed i primi interventi salvavita alla popolazione libica, duramente provata da otto anni di guerre. 43 milioni e mezzo di dollari americani da devolvere per le prime cure di 388.000 persone, che attualmente sono a rischio per la propria salute e per la vita in quel paese devastato.
In Libia, secondo le fonti dell'OMS, sono state distrutte il 20% delle strutture sanitarie di base, il 17,5% degli ospedali e 18 strutture sanitarie di alta specializzazione. Ciò che sopravvive della rete di servizi sanitari continua ad essere a rischio: l'Organizzazione Mondiale della Salute segnala infatti ben 41 attacchi al personale ed alle strutture mediche tra il 2018 ed il 2019. Mancano medicinali essenziali, è difficile l'accesso alla profilassi vaccinale e naturalmente le categorie maggiormente a rischio sono i migranti e gli sfollati accanto alle categorie per definizione in condizioni di fragilità, quali bambini piccoli e giovani madri con neonati.
L'offerta programmata dall'OMS per i servizi sanitari essenziali include la cura dei migranti ammassati nei centri di detenzione ed a maggiore rischio di contrarre malattie e disturbi psichici legati allo stress. Malgrado in diversi paesi dell'Occidente la politica tenda a stigmatizzare il problema delle migrazioni, enfatizzandone la portata, si stima che il numero di immigrati a livello mondiale si sia conservato stabilmente al 3% rispetto al totale della popolazione residente per diverse decine di anni e che, contrariamente a quanto viene percepito nei nostri paesi, la maggior parte dei migranti, anzi la quasi totalità corrispondente all'85% è di fatto ospitata in altri paesi poveri, cosiddetti "in via di sviluppo": ne deriva che solo il 15% degli immigrati a livello mondiale approda di fatto, nel ricco Occidente.
Già infatti anche gli italiani, quando eravamo un paese povero, erano molto più solidali...
RispondiEliminaInfatti è a capacità di identificarsi con l'altro e/o di immaginare che un domani si potrebbe a propria volta avere bisogno dell'altro ciò che ci rende solidali...
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