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Coronavirus: le indicazioni del Ministero della Salute

Le 10 regole del Ministero della Salute
Le ultime notizie di stampa questa mattina confermano 132 casi di contagio accertato e due morti in Italia: la situazione è rapidamente precipitata dopo la diffusione del coronavirus in Lombardia: con queste cifre l'Italia si colloca al quarto posto fra i paesi con maggior numero di contagi in tutto il mondo, preceduta da Cina, Giappone e Corea del Sud. Non si è riusciti a capire dove abbia avuto origine il contagio, ma evidentemente qualcosa nella prevenzione non ha funzionato. Il Ministero della Salute ha diffuso una informativa semplice ed utile sul piano divulgativo, sintetizzata nelle 10 regole da seguire abitualmente ed in caso di sospetta infezione, come rappresentato nell'immagine. Al momento, considerata la rapidità di diffusione dell'infezione, alcuni paesi, quelli nei quali sono comparsi i primi focolai, sono stati completamente isolati: nessuno può entrare o uscire da queste cittadine.

Cos'è il Coronavirus? Come spiegato nel video diffuso dall'Oms, riportato di seguito, si tratta di un  virus nuovo e fino ad ora sconosciuto (2019-nCoV) appartenente ad un'ampia categoria di CoV. Appartenevano a questa categoria anche il virus della SARS che ha colpito la Cina nel 2003 e quello MERS che ha interessato L'Arabia Saudita nel 2012. Comunque questo nuovo Coronavirus provoca, come ormai abbiamo imparato tutti, una malattia respiratoria, una polmonite, che solo in alcuni casi può presentarsi in forma  grave ed eventualmente mortale: in gran parte dei casi, benché non esistano farmaci specifici, né  vaccini, si riesce a guarire. Il problema maggiore di questa epidemia, a quanto pare è la facilità e rapidità del contagio. Utile (per chi mastica l'inglese) il video divulgativo dell'OMS:


Oggi il Consiglio dei Ministri ha varato un decreto mirato al contenimento ed alla gestione dell'epidemia: secondo l'informativa ufficiale del Governo e del Ministero della Salute, al momento abbiamo in Italia 79 persone contagiate e due casi letali. Dei contagiati 54 si trovano in Lombardia, 17 in Veneto, 2 in Emilia, 1 in Piemonte ed i due ancora isolati a Roma allo Spallanzani. Il decreto dispone la chiusura dei focolai infettivi, con divieto di entrata ed allontanamento, la chiusura delle scuole, la sospensione delle manifestazioni pubbliche sia sportive che di altri tipi di eventi, la sospensione dei concorsi pubblici, la sospensione di alcune attività commerciali e trasporto merci.

Per il comune cittadino è necessaria cautela ed attenzione soprattutto negli spostamenti ed inoltre il rispetto di alcune norme igieniche abbastanza semplici ed ordinarie, come spiegato nel video diffuso dal Ministero:



Commenti

  1. Anche nel mio blog ho pubblicato il decalogo, serve la massima diffusione. Nessun allarmismo, ma non bisogna trascurare questo virus come per gli altri.
    Saluti a presto.

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    1. Mi fa piacere che te ne sia occupato anche tu Cavaliere: è corretto diffondere il più possibile le informative sanitarie.

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  2. Chiaramente non leggo i consigli della Sanità italiana, del resto non mi interessa il virus cinese.

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    1. Non dubitavo del fatto che tu fossi un trasgressivo Gus, tuttavia il rispetto di alcune norme è una responsabilità soprattutto verso gli altri: uno potrebbe essere un portatore asintomatico, ma se si rende veicolo di contagio, il suo essere asintomatico non proteggerà altri dal rischio di una malattia grave ed anche letale. Vorrei invitarti a riflettere...

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    2. L'Italia è il terzo Paese al mondo per contagi.
      Mi sembra evidente che ci siamo mossi in ritardo.
      Quelle cose che solo oggi sono state decise dalla Sanità, io
      le faccio appena la Cina ha parlato del virus.
      Ma non offendo i cinesi, non vado ai centri commerciali a fare
      incetta di prodotti alimentari. E' una colpa non aver paura?
      Aveva paura Teresa di Calcutta.

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    3. Perché proprio in Italia tanti casi di Covid-2019? Anche in altre nazioni europee ci sono stati casi ma non un contagio così esteso.
      «Non è affatto detto che in altri Paesi non possa capitare la stessa cosa» risponde Massimo Galli, ordinario di Malattie infettive all’Università degli Studi di Milano e primario del reparto di Malattie infettive III dell’Ospedale Sacco di Milano. «Da noi si è verificata la situazione più sfortunata possibile, cioè l’innescarsi di un’epidemia nel contesto di un ospedale, come accadde per la Mers a Seul nel 2015. Purtroppo, in questi casi, un ospedale si può trasformare in uno spaventoso amplificatore del contagio se la malattia viene portata da un paziente per il quale non appare un rischio correlato: il contatto con altri pazienti con la medesima patologia oppure la provenienza da un Paese significativamente interessato dall’infezione. Chi è andato all’ospedale di Codogno non era stato in Cina e, fra l’altro, la persona proveniente da Shanghai che a posteriori si era ipotizzato potesse averla contagiata è stato appurato non aver contratto l’infezione. Non sappiamo quindi ancora chi ha portato nell’area di Codogno il coronavirus, però il primo caso clinicamente impegnativo di Covid-19 è stato trattato senza le precauzioni del caso perché interpretato come altra patologia».

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    4. Grazie per questi contributi, Gus.

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  3. Noi siamo, sfortunatamente, informatissimi, grazie Sfinge e speriamo che si risolva il prima possibile e nel miglior modo possibile. I casi purtroppo si stanno moltiplicando e qui da noi si susseguono notizie su notizie. Buona serata.
    sinforosa

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    1. Lo so Sinforosa... purtroppo, ma passerà fidati: quello che preoccupa è che non sia stato individuato il paziente zero dell'epidemia lombarda, potrebbe essere inconsapevole ed asintomatico... Speriamo finisca presto!

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  4. Cara Sfinge, io vivo in Svizzera tedesca, per ora non ci sino casi, da preoccupare, vedremo nei prossimi giorni.
    Ciao e buona domenica, con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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    Risposte
    1. Neanche nel mio territorio ci sono casi Tomaso, ma... vedremo quanto dura. Sono andata a leggere i dati dell'epidemia di spagnola del '18-'20: allora però c'era la guerra e non c'erano controlli, stavolta ce la caveremo... spero!

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