Avviso

Attenzione: questo è un blog antifascista ed antirazzista. Gli esseri umani sono tutti benvenuti. Grazie per la visita!

Nome

Email *

Messaggio *

Lo scopo e le regole di un blog

Perché e con quali finalità si scrive un blog? E quali sono le regole da osservare per ottenerne una esperienza che soddisfi le nostre esigenze?  La cosa più ovvia e logica che viene da pensare è che:
  • Per riuscire a soddisfare un nostro bisogno o ambizione, quale che esso sia, è necessario avere preventivamente individuato l'esigenza, il motivo e lo scopo che ci spingono a scrivere. In parole povere bisognerebbe avere le idee chiare sul perché si scrive e quali obiettivi si desidera raggiungere. Malgrado questo assioma sembri di una ovvietà lapalissiana, siamo (e sottolineo siamo) in molti noi blogger che vaghiamo nella indeterminazione: apriamo un blog magari per noia o per passatempo, senza sapere esattamente che strada desideriamo percorrere e che uso vogliamo farne.
Ciò non toglie che comunque ci aspettiamo di raccogliere qualcosa di gratificante dal nostro blog: nessuno di noi parlerebbe ai muri e similmente nessuno di noi sarebbe motivato a scrivere se non ci fosse qualcuno a leggere. 
  • La scrittura, come la voce è uno strumento di comunicazione: il bisogno di comunicare è un bisogno psichico primario, necessario alla sopravvivenza ed alla crescita mentali tanto quanto lo è l'alimentazione per il corpo. La domanda corretta da porsi quindi è:
  • Cosa vogliamo comunicare e perché vogliamo comunicarlo? 
  1. Alcuni usano il blog come una vetrina ed il loro scopo è essenzialmente quello di pubblicizzare prodotti in vendita, che siano essi libri, prodotti di bellezza,  articoli di moda e prodotti artistici o culturali. La comunicazione in questi casi è di tipo decisamente professionale: si tratta di un vero e proprio lavoro e quindi sta poi all'abilità del blogger rendere la propria vetrina accattivante ed accogliente, così da ampliare il proprio pubblico e con esso il proprio giro di affari.
  2. Altre persone mettono in vetrina direttamente se stessi: da un certo punto di vista anche il blogger professionista in qualche misura mette in vetrina se stesso, limitandosi però a quella parte di sé che personifica il proprio ruolo lavorativo, cosa evidentemente diversa dal mettere in vetrina se stessi, scrivendo ad esempio un  diario o pubblicando le proprie creazioni artistiche ed abitualmente profondamente rivelatrici.
  3. Non manca chi utilizza il blog come sito di informazione o rivista di gossip mirando ad un pubblico ampio e comportandosi quindi come un giornalista.
Tutti, ma proprio tutti noi blogger, che abbiamo o meno le idee chiare sui nostri obiettivi  e quali che essi siano, desidereremmo coinvolgere il maggior numero di persone possibile, perché parlare o scrivere sono cose che hanno un senso quando c'è chi ascolta o legge. Riguardo a questo c'è una regola d'oro, che i professionisti conoscono molto meglio di noi dilettanti:
  • La comunicazione ha senso quando vi sono reciprocità e condivisione. Cosa significa questo? Beh, mi prendo il gusto di essere un tantino provocatoria: questo post, proprio questo che state leggendo (se siete arrivati fino a questo punto) tiene poco conto del principio di reciprocità, perché ad esempio è troppo lungo ed io mentre sto scrivendo non mi sto affatto interrogando sul fatto che questi contenuti siano abbastanza interessanti e presentati in forma sufficientemente discorsiva ed accattivante da coinvolgere o quanto meno valere la fatica del lettore che ne sta scorrendo le righe. Un post professionale sarebbe stato più breve ed avrebbe contenuto un semplice elenco di proposizioni normative da tenere in conto per raggiungere obiettivi di successo.
  • La reciprocità della comunicazione è il principio che ispira le indagini di mercato: si ascolta il pubblico, si individuano i desideri, i timori, le speranze e le tematiche di maggiore interesse, quindi si va incontro a quelle per guadagnarne ascolti e seguito. Questo significa che chi ambisce al successo dovrebbe effettivamente tenere conto delle esigenze dei propri lettori e/o rivolgersi ad uno specifico tipo di pubblico (tutte cose che in questo blog non troverete).
Ad essere sincera ero partita con l'idea di raccontare cosa ha motivato me ad aprire questo blog, ma ormai mi sono dilungata già troppo e ne deduco che non ero del tutto pronta a questo genere di confidenza, però se mi avete letto fin qui vi ringrazio molto e spero di esservi stata almeno un pochino utile.

Commenti

  1. Il blog è uno spazio aperto e comune dove, più che altrove, si ha la possibilità/capacità di scambio di quel che si è e si ha interesse a condividere. Con «più che altrove» intendo dire che nello spazio virtuale sono annullati i conformismi, le dinamiche di ruolo, di status che la realtà spesso impone. Ma questo non vuol dire annullare correttezza e rispetto. Tutto comunque è lecito nel confronto, a patto che non si scenda nel personale. Non si dovrebbe giudicare mai un essere umano perché ognuno contiene in sé ragioni non comprensibili interamente, figuriamoci se può essere rispettoso farlo qui. Il rapporto di fiducia tra chi si relaziona è essenziale.
    Perché serve la fiducia?
    "Un giorno Eliseo passava per Sunem, ove c'era una donna facoltosa, che l'invitò con insistenza a tavola. In seguito, tutte le volte che passava, si fermava a mangiare da lei. Essa disse al marito: "Io so che è un uomo di Dio, un santo, colui che passa sempre da noi. Prepariamogli una piccola camera al piano di sopra, in muratura, mettiamoci un letto, un tavolo, una sedia e una lampada, sì che, venendo da noi, vi si possa ritirare".
    Recatosi egli un giorno là, si ritirò nella camera e si coricò. Eliseo chiese a Giezi suo servo: "Che cosa si può fare per questa donna?". Il servo disse: "Purtroppo essa non ha figli e suo marito è vecchio". Eliseo disse: "Chiamala!". La chiamò; essa si fermò sulla porta. Allora disse: "L'anno prossimo, in questa stessa stagione, tu terrai in braccio un figlio".
    E' determinante la capacità di accettare la critica sincera, non offendendosi ma replicare e anche confutare le opinioni.
    Il blog non è una caserma, né un carcere, né una piazza, né una clinica, né un centro antidroga e né tanto meno un laboratorio di restauro, dove ci si preoccupa di nascondere o annullare il segni di eventuali rotture o rovine. Il blog non è una comune dove, al di là che ci sia uno spazio per tutti, ognuno si comporta in modo autonomo, bensì un luogo dove si convive, tutti insieme nel bene e nel male, amandosi, poiché non puoi fare progressi se non rendi partecipe gli altri del tuo miglioramento. Il blog è un'avventura dove ci si allena al sacrificio, alla disponibilità, al confronto onesto.
    

    https://guspensiero.blogspot.com/2020/01/cose-un-blog.html

    RispondiElimina
  2. Beh, all'inizio scrivevo post molto più lunghi di questo. Ho sempre detto che scrivo perché mi scappa da scrivere (dovrei decidermi a registrarlo come marchio) e non ho ancora cambiato idea. E pensavo che alla fine avrei trovato le tue ragioni. A questo punto rimando la curiosità a data da destinarsi. Lo scambio è fondamentale. Mi annoiano profondamente i blog di informazione/gossip o quant'altro. Mi interessano quelli personali che raccontano benissimo chi sono i padroni di casa. E poi mi piacciono quelli tematici, se l'argomento principe riesce a catturare la mia attenzione. Restano di fondo molto personali, in realtà quando si parla delle nostre passioni si parla di noi.
    Tutti gli altri li salto. E sono tanti. Sopratutto quelli dove la noia la fa da padrona.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Credo che funzioni così come tu dici per parecchi di noi, Mariella: carino il tuo marchio! Quando non esisteva internet il avevo dei quaderni, che riempivo col mio corsivo. Qualche volta mi metterò a cercarli e magari ne farò qualche racconto, ma scrivere su un blog non è proprio la stessa cosa... credo che lo sappia bene anche tu.

      Elimina
  3. Il tema di questo tuo bel post è un tema che di tanto in tanto fa capolino fra i blogger, io stessa ne ho parlato più volte, nella mia rubrica “Pianeta blog” ci sono numerosi articoletti in merito.
    Io ho sempre avuto e ho tutt’ora grande necessità di “comunicare” e così come comunico attraverso il blog comunico nella vita reale, in famiglia, con le amiche, con le persone che incontro e con quelle con cui vengo in contatto. Una comunicazione vera, autentica, veloce ma non per questo superficiale, almeno credo. Nella comunicazione mi piace entrare in empatia con chi mi sta davanti, certo nella vita reale è tutto più semplice. La comunicazione scritta, ancor più di quella orale, è molto più complicata poiché non c’è l’implicazione delle espressioni, della voce, della gestualità per questo ci vuole molta più cautela. Insomma, il blog è una bella avventura. Buona serata:)
    sinforosa

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Certo, lo credo anch'io Sinforosa: il blog resta come testimonianza del nostro pensiero, anzi è proprio una sorta di "pensatoio" dove possiamo collocare e riporre fantasie, ricordi, timori... una cosa un po' magica in fondo, ma è pubblico e quindi, come tu suggerisci, la comunicazione va calibrata in rapporto a questo, con cautela.

      Elimina
  4. Ciao Sfinge.
    Aprii il blog per vedere se ciò che scrivevo era da buttare nella munnezza o se aveva almeno un piccolo valore a livello "letterario".
    Non ho piu smesso per si sono creati dei rapporti importanti con altri blogger, rapporti che non voglio perdere.
    In più scrivere mi piace. Non potrei farne a meno.
    Purtroppo è il tempo che ultimamente è tiranno. Non riesco più a star collegata quanto vorrei quindi le risposte ai commenti tardano, sugli altri blog sono un po' latitante... spero però sempre di poter riprendere come prima.

    Post lungo il tuo? Non me ne sono accorta. Che è Interessante si!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Patricia: condividere è bello sicuramente ed il tuo blog è un porto di mare, di certo non puoi smettere! Qualcuno verrebbe a stanarti fino a casa ahahahah :-D il tempo sì, spesso manca, ma gli amici che sono amici ti apprezzano sempre.

      Elimina
  5. L'ho letto tutto e ne ho letti persino di più lunghi.
    Ti faccio solo un accorgimento.
    Come mai, se riconosci l'importanza per i blogger della condivisione, hai impostato la moderazione dei commenti?
    Spero che tu non abbia avuto esperienze terribili con i soliti anonimi imbecilli.
    Comunque il post mi è piaciuto e come hanno già detto gli altri, torna spesso sui blog, ma è giusto che tu ci abbia messo del tuo.
    Resta che attenderó che tu sia pronta a svelarci il perché di questo tuo spazio.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La moderazione è necessaria se nelle impostazioni consenti anche commenti anonimi, altrimenti arriva lo spam. Grazie per il tuo apprezzamento. Felice giornata.

      Elimina

Posta un commento

Allora? Vuoi dirmi che ne pensi?

Grazie per ogni contributo, tieni solo presente che:

* I commenti non inerenti l'argomento del post verranno considerati messaggi personali e privati.
** I commenti contenenti link verranno considerati spam.
*** I commenti contenenti insulti, volgarità e/o attacchi personali a chiunque, non verranno affatto considerati.

I tre generi di commenti sopra elencati non saranno pubblicati o, se erroneamente pubblicati, verranno rimossi appena possibile.

Grazie a tutti per la lettura ed il tempo dedicato al post.
Grazie a quelli che lasceranno una traccia del loro pensiero.

Potrebbero interessarti anche:

Chiacchiere e tabacchere e’ lignamm o’ Banco ‘e Napule nun ne ‘mpegna!

L'antica saggezza dei proverbi: "O munn è comm un so fà 'ncapa"

L’ombra di Peter Pan

Storia dell'intramontabile camicia di forza ... ovvero: ammissibilità della contenzione fisica in psichiatria?

Stabile il medico italiano contagiato dal virus Ebola