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12 giugno: giornata mondiale contro il lavoro minorile

Oggi si celebra la giornata mondiale contro il lavoro minorile: secondo il rapporto presentato dall'ILO lo scorso  settembre esistono ancora oggi al mondo 168 milioni di bambini sfruttati nel lavoro, infanzie negate alla spensieratezza ed all'istruzione, bambini che vivono in condizioni di miseria e sfruttamento.
Malgrado i numeri tendano a ridursi (nel 2000 erano 246 milioni) questa diminuzione è troppo lenta rispetto al prezzo umano pagato quotidianamente con il tempo della vita di questi minori.

In Italia secondo il rapporto pubblicato da Save the children il mese scorso abbiamo un milione di bambini in condizioni di assoluta povertà e non è difficile immaginare che essi siano facilmente immessi nel mercato del lavoro nero e minorile.

Si tratta di bambini e ragazzi che, anche da noi, se frequentano la scuola,  non vanno oltre la 3° media nel corso di studi ed in realtà il fenomeno del lavoro minorile è anche presumibilmente sottostimato, trattandosi di attività non dichiarate e non tutelate da alcun tipo di contratto.
Dei 168 milioni censiti dall'ILO si stima che la metà, 85 milioni, venga utilizzata in lavori pericolosi, vale a dire con esposizione a tossici o comunque in attività che possono comprometterne lo stato di salute futura.

Il lavoro di un minore costa meno di quello di un adulto, inoltre, essendo irregolare non gode di tutele, ma se questo ancora non avesse chiarito del tutto a situazione, bisogna aggiungere che il minore si trova in una condizione di maggiore fragilità psichica a suggestionabilità, quindi può più facilmente subire varie forme di sfruttamento e coercizione e la sua vita può esserne devastata anche, ma non soltanto sul piano della salute fisica.



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