L'Italia divisa dalla crisi: nel 2013 crolla il Pil nel meridione
La crisi economica continua a segnare un andamento negativo che sembra inarrestabile in Italia, malgrado la tendenziale ripresa degli altri paesi europei. Questa mattina l'Istat pubblica i dati relativi all'andamento del Pil nel corso dello scorso anno e gli elementi che emergono con prepotenza sono essenzialmente due:
- il Pil italiano continua a calare nell'anno 2013
- esiste una grossa disparità tra le macroregioni italiane con marcata penalizzazione del sud
Globalmente risultano confermati i dati pubblicati lo scorso marzo: complessivamente il Pil scende dell'1,9% nel 2013 mediamente su tutto il territorio nazionale, ugualmente cala l'occupazione che segna un -1,9% nel corso dello stesso anno. Analizzando i dati dei diversi territori, risulta:
- Regione nord ovest, Pil ridotto dello 0,6% con diversa distribuzione nei tre settori: primario -3,1%, industria -3,3% e servizi +1,1%
- Regione nord est, Pil giù complessivamente dell'1,5% con industria a - 3,4%, primario a +4,7 e servizi a -0,4%
- Regione del centro, il Pil si abbassa nel suo insieme dell'1,8% con l'agricoltura a -1,2%, industria a -1,4% e terziario a -1,5%
- Regione meridionale, crolla il Pil del 4% con riduzioni che interessano tutti e tre i principali settori produttivi: industria -8,3%, terziario -3,1% e solo l'agricoltura con un calo più contenuto vale a dire un -0,3%
Insomma, mentre sembra che la crisi non risparmi nessuno, il prezzo più alto viene pagato dalla economia del sud: la disparità territoriale è infatti drammatica e resta solo da chiedersi quanto nella economia reale di questi territori incida il cosiddetto "sommerso" che non è solo spaccio e prostituzione, ma anche lavoro nero, senza tutele, né contributi versati. Da questo punto di vista sarà interessante il computo dei dati che verrà fatto a partire dal prossimo settembre, se realmente sarà possibile una stima anche di quanto normalmente occultato.
Purtroppo, come stanno oggi le cose, con una tassazione che divora totalmente i profitti delle aziende, è difficile che il Paese possa risollevarsi economicamente. Non occorre uno Statista per capire che bisogna eliminare completamente almeno tre quarti delle tasse che incombono sui lavoratori, altrimenti non ne usciremo mai...
RispondiEliminaBasterebbe anche eliminare la corruzione , io credo!! E le tasse coprirebbero abbondantemente il nostro disavanzo: i nostri debiti sono le ruberie dei corrotti :-(
RispondiEliminaCiao Jennaro!
Basterebbe anche eliminare la corruzione , io credo!! E le tasse coprirebbero abbondantemente il nostro disavanzo: i nostri debiti sono le ruberie dei corrotti :-(
RispondiEliminaCiao Jennaro!